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FuriarossaAndMimma — A simply and stupid tutorial

Published: 2011-11-21 15:02:46 +0000 UTC; Views: 3394; Favourites: 56; Downloads: 45
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Description Semplice e stupidissimo tutorial di disegno per disegnatori che usano Gimp.
Perchè mi hanno spesso chiesto tutorial, ma non ho mai mostrato un tutorial che avesse come soggetto un disegno che reputo abbastanza bello.
Il disegno finito è questo:[link]
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Complete work: [link]
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I ask forgiveness for my poor English
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Comments: 118

FuriarossaAndMimma In reply to ??? [2012-09-15 11:59:02 +0000 UTC]

Grazie del commento!

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CloudineTibaut In reply to FuriarossaAndMimma [2012-09-15 16:00:23 +0000 UTC]

prego X3

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LadyDarknessObscure [2011-12-03 13:55:23 +0000 UTC]

Non hai la più pallida idea di quanto mi stia aiutando il tuo tutorial, ho preso Gimp e senza questo sarei andata un attimo nel panico. Soprattutto quando hanno iniziato a chiudermisi le finestre di fronte senza motivo apparente.ANche se sono sicura di esserne la causa XD

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 13:56:42 +0000 UTC]

Hai preso Gimp! E' fantastico! Un pò di allenamento e, credimi, quel programma fa cose meravigliose...

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 14:25:49 +0000 UTC]

Sto seguendo appunto il tuo tutorial e mi ha già aperto un mondo!!

In assenza di scanner, devo darmi da fare con quello per il tuo concorso, ma i lavori di scuola mi stanno portando via l'anima, porca paletta! DX

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 14:32:44 +0000 UTC]

Ohh ... porca miseria, mancano, mi pare, tre giorni alla fine del mio contest ... e ancora non ha postato nessuno. Mi sa tanto che è un flop totale.

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 14:39:04 +0000 UTC]

In realtà finisce il 4... ovvero domani. Hai cambiato giorni? Se ne hai aggiunti mi salveresti il mio precario stato psichico XD

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 14:41:55 +0000 UTC]

Domani? Finisce domani? Oh, è vero ... io non ho la nozione del tempo ... tu a che punto sei con il lavoro? *domanda malvagia*

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 14:43:48 +0000 UTC]

Manca il colore! DX
Ma se proprio non riesco, sistemerò tutto a matita, ma lo volevo a colore!
Lo posterò domani sera, in extremis, per utilizzare tutto il tempo possibile. Lo devo spacciare per un lavoro di scuola, senno a casa fanno storie! XD

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 14:49:20 +0000 UTC]

Beh, mi dispiace parecchio di doverti forzare in questo modo ... vuoi che sposto più in là la data di chiusura del contest?

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 14:51:15 +0000 UTC]

No, devo imparare a rispettare le scadenze. Mi serve per lavoro e per correttezza. E poi penso che l'idea che ho avuto sia buona! Penso di farcela! Ce la metterò tutta!
*posa eroica, arrampicata in bilico sulla sedia di legno del salotto*
*Mihnea sventola un cuscino per fare vento*
... Grazie, Caro...

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 14:54:15 +0000 UTC]

Brava, così si fa!
Senti, visto che per sbaglio ho chiuso il messaggio dell'altra discussione, credo che posterò il pezzettino qui:
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Mark iniziò a guardare con maggiore sospetto al maggiore dei tre fratelli. Un uomo imbottito di farmaci che agiva in modo così fulmineo era strano. Quante volte più veloce e pronto sarebbe stato, se fosse stato sveglio e perfettamente lucido? Una persona di quel genere era pericolosa. Non per nulla poteva essere considerato una minaccia per il Ministero.
Vlad si avvicinò a Mark e si chinò su di lui, afferrando strettamente lo schienale della sedia di plastica
<> mormorò <>
<> chiese il bambino, gelidamente
<>
<>
<>
<>
<>
<>

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 15:07:52 +0000 UTC]

Ma sì, continuiamo qui!

Sì, così si fa! Piangerò tra me e me domani sera! XD

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Il Vampiro si aprì in un sorriso che sembrava un ghigno << Eppure giorni addietro mi eri sembrato quanto mai in colpa con lui! Intendo… >> e abbassò di più la voce << … mentre lo guardavi parlare con Lily. >>
La fulminata che gli occhi del Ministro gli lanciarono gli fecero capire di essere andato troppo oltre e, rapidamente, si portò oltre il suo raggio d’azione << Ho capito, ho capito, ho capito! >> si parò con le mani, temendo che l’altro potesse toccarlo << Sto zitto! >>
<< E vedi di restarci! >> gli sibilò il bambino, mentre il disagio s’impadroniva di lui: doveva parlarne con Kate, oh cielo, se doveva parlarne con lei!
Come fosse interpellata, la Regina disse a voce alta << Voglio ballare! >>
<< Come? >> gli fece eco il bambino, confuso.
<< Voglio ballare! >> ripetè Kate in tono capriccioso << CI sono… dunque… uno, due, tre, quattro, cinque… sei uomini prestanti e capaci, di cui un mannaro e un vampiro… e nessuno ha intenzione di ballare con me? >>
Cogliendo la palla al balzo, Mihnea fu il primo a prendere parola << Ma perché non l’avete detto subito! >>
Radu gli mise la mano sul braccio e gli fece segno di no, alzandosi gentilmente, ma l’altro, non capendolo, scivolò accanto alla Regina e la fece alzare.
<< Che cosa volete ballare? >> le domandò, non accorgendosi di Radu che cercava di agguantarlo per gli abiti << Valzer, Tango, qualcosa di più moderno? Sono a vostra disposizione!!! >>
La strinse a sé e, tra l’orrore dei presenti, la fece volteggiare per il giardino e i piedi le si staccarono da terra.
<< No, no, basta, qualcosa di più tranquillo! >> gli rispose Kate e, anche lei, scoppiò a ridere, divertita da tutto quell’entusiasmo << Ti piace ballare! >>
<< Adoro ballare! >>
<< E si vede! >> rise.

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 15:16:46 +0000 UTC]

Cappuccetto, che con una mano si stava massaggiando il petto, parve parecchio contrariato all'idea di vedere ballare la sua padrona con quel grosso uomo straniero e dichiarato come possibile nemico del Ministero. Era una cosa contro natura che lui ballasse con lei, con la Regina! Ma se la Regina lo desiderava, Alexander non doveva far altro che assecondare i suoi desideri. O quasi.
Perché Alexander era il Consigliere, colui che doveva sottostare all'autorità del Ministro, ma che aveva la possibilità di contestare le decisioni della Regina, se gli sembravano davvero sbagliate.
E quella decisione gli sembrava sbagliata, da impazzire, perciò l'incappucciato andò verso Mihnea e fece per allungargli una mano sulla spalla quando Kate gli colpì le dita con un pugno.
Alexander ritrasse la mano
<> balbettò
<>
<> rispose lui <>
<>

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 15:25:08 +0000 UTC]

Vagamente confuso da quella situazione, il Cieco rimase in attesa. Era ancora troppo intontito e di buon umore per arrabbiarsi e non era che fosse molto estraneo a risse per difendere la volontà delle donne. Non si era mai trovato dalla parte sbagliata; non del tutto almeno.
Indeciso, Radu si voltò verso Mark attendendo spiegazioni e così tutti gli altri.
<< Alexander è il Consigliere. >> rispose il giovane Ministro, guardando con odio colui che era stato presentato a tutti come Cappuccetto << E in questo momento sta contestando una decisione della Regina, perché la ritiene sbagliata. >>
Furiadoro scrollo le spalle << Non capisco che ci sia di così sbagliato: lei vuole ballare! >>
Sotto la sedia, Demetrius ringhiò, ma non si alzò da terra.

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 15:31:33 +0000 UTC]

Alexander parlò con voce alta e chiara
<>
<> lo interruppe Kate, quasi annoiata <>.
Il piccolo Ministro si alzò e camminò rapidamente verso Alexander, il quale si girò verso di lui
<>
<> rispose gelidamente il ragazzino, poi con una mano afferrò il ginocchio del Consigliere.
L'uomo incappucciato cadde in ginocchio, i tendini del collo che si gonfiavano contro la pelle
<> disse, con la voce rotta <>
<> disse Kate <>
<> rispose il bambino, quasi con gioia, appoggiando una mano contro la fronte di Alexander.
Il Consigliere rovesciò gli occhi all'indietro, mostrando il bianco della cornea, e poi cadde su un fianco.
<> Disse allegra Kate <>

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 15:42:08 +0000 UTC]

<< Certamente! >> esclamò Mihnea con così tanta energia che agli altri sembrò fuori luogo.
Demetrius smise di ringhiare e, alzandosi, andò a poggiare l’enorme testa sul grembo di Furiadoro, uggiolando. La donna lupo lo ignorò: “cibo” era l’unica cosa che poteva vedere scritto negli occhi del Warg.
Le leccò una mano e lei, sogghignando, gli grattò il fianco, facendogli il solletico.
Con un battito di mani, una piccola orchestra di strumenti apparvero a mezzaria, proprio oltre l’Ombra Vivente e la Regina dei Druidi. Non mancava nulla, solo delle persone a suonarla, ma quelli, ignorando quel particolare, presero a suonare un dolce melodia tranquilla e piacevole.
<< Suoneranno qualsiasi musica desideriate! >> sorrise il Non Vedente.
<< Proprio tutte? >> domandò l’altra, falsamente sospettosa.
<< Proprio tutte… >> ripeté l’uomo in uno slancio di galanteria, mentre iniziava qualche passo lento, invitandola a seguirlo << … questo ed altro per una Regina così straordinaria! >>
Nonostante le loro divergenze, i due fratelli più piccoli si lanciarono uno sguardo e, mentre Vlad alzava due pollici in aria, Radu roteò gli occhi al cielo.

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 16:01:08 +0000 UTC]

Kate e Mihnea iniziarono a muoversi per il prato, dapprima molto lentamente, poi aumentando un po' il ritmo. La Regina sorrideva gioiosamente, stringendosi all'enorme corpo del suo galante cavaliere, mentre la musica variava sempre più spesso, come per accordarsi alla serie cangiante di emozioni e di pensieri che passavano nella sua testa.
<> Scherzò Kate <>
<> sorrise Mihnea, mentre la faceva girare e la allontanava un po' da se distendendo il braccio, per poi riavvicinarla a se con un movimento morbido
<> Kate smise il tono falsamente galante, sostituito prontamente da vera curiosità <>
<>
<> Kate abbassò le mani dalle spalle di Mihnea per afferrargli gli avambracci, tastandoli come per capire se sotto la stoffa che li nascondeva ci fosse abbastanza potenza <>
<>
<> Kate sorrise <>.
I due ballarono ancora un po', con tutti che li fissavano in silenzio, eccetto September che commentava i passi di danza e che arrivò anche a dire che “la movenza sulla sinistra di Kate in certi passaggi era pessima”, poi Kate si staccò da Mihnea e si allontanò di qualche passo.
Per terra, Alexander iniziò a rialzarsi rantolando piano.
La Regina si sedette al tavolo
<> esclamò <>
<> disse Mark, con deferenza
<> lo corresse lei <>
<>
<> lei sospirò, prendendo una bella boccata d'aria, e si appoggiò alla spalla di Mihnea <>
<> rispose Furiadoro, annuendo, e vari mormorii di assenso si levarono dalla tavolata.
Kate incrociò le dita delle mani ed iniziò a parlare con calma
<>
<> la interruppe Mark <>
<> disse lei <>
<> indovinò Mark <>
<>.
Come se fosse stato evocato, un rumore quasi inconfondibile, quello delle ali di un drago che battevano nell'aria, comparve debolmente. Mihnea mosse la testa con nervosismo in direzione del rumore; anche se lui non poteva vederlo, in lontananza era comparso un punto blu chiaro e quasi brillante.
<> Li riconobbe subito Mark, con un ampio sorriso <>
<> volle sapere Kate, allarmata <>
<>
<>.
Il drago si avvicinò rapidamente. Era parecchie volte più piccolo di Shadow, con un corpo asciutto, tipicamente da sauro, e un lungo collo che si incurvava a forma di S come quello di un cigno. Le sue scaglie, anche nel buio, mandavano un bagliore blu chiaro.
Sul suo dorso sedeva una ragazza dai capelli biondi lunghi abbastanza da sfiorare le spalle, mossi, e due brillanti occhi azzurri di una tonalità che somigliava molto a quella delle squame più chiare del suo drago.
L'animale atterrò con una manovra pressoché perfetto e ripiegò le lunghe ali sottili lungo il corpo.
La donna sul suo dorso balzò giù
<> esclamò, guardando dritta verso Mark <>
<> commentò il Ministro, divertito
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Sai a quante pagine siamo?

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 16:13:11 +0000 UTC]

Individuandolo, Skye ruggì al cielo e la mano di Radu strinse quella di Mihnea, sotto il tavolo, nervosa. La cosa fece ridere così tanto Vlad, che si era avvicinato ai suoi familiari per poter loro mettere le mani sulle spalle, che attirò l’attenzione di tutti.
Irritato, Radu lo guardò con odio e poi volse gli occhi dall’altro lato << Barbaro… >> disse soltanto e, per tutta risposta, Vlad gli leccò l’interno dell’orecchio << VLAAAD!!! >> scoppiò l’uomo biondo, esasperato e non riuscendo a trattenere un tremito << CHE SCHIFO!!! >>
<< Ma come? Pensavo ti piacesse! >>
<< No, che non mi piace! >> s’infervorò il biondo << Soprattutto se è fatto da te! >>
<< Però ha funzionato… >>
E il fratello lo guardò senza capire.
<< … non tremi più! >>
<< E questi pazzi chi sono? >> quasi gridò Dian, spalancando gli occhi verso di loro.
Nervoso, il biondino si strofinò la mano sull’orecchio “aggredito”, non riuscendo a trattenersi.


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A quante? il mio nuovo file ne segna 100, da quando ho eprso tutto il resto XD

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 16:16:06 +0000 UTC]

100 pagine? Cosa? 100 pagine? Sei parecchio indietro XD
Da me con il Times New Roman grandezza 12 sono 496 pagine...

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 16:15:01 +0000 UTC]

100 pagine? Cosa? 100 pagine? Sei parecchio indietro XD
Da me con il Times New Roman grandezza 12 sono 496 pagine...

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 16:16:42 +0000 UTC]

Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeaaaaah!
Eh, ma devo risistemare i file, da quando mi si è corrotto quello completo! Sfiga maledettaaa!!!

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 16:24:03 +0000 UTC]

Vuoi che ti mando il mio file, di nuovo, per posta?
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<> Rispose Mark, serio <>
<> la donna si inginocchiò di fronte a lei e la spada appesa al suo fianco tintinnò <>
<>
<> le tirò indietro la testa e aggrottò le sopracciglia <>
<> il piccolo Ministro le mise una mano su una spalla e le parlò all'orecchio, bisbigliandole qualcosa che nessun'altro udì.
Dian spalancò gli occhi e le sue pupille tremarono. Sorridendo, Mark indietreggiò e si mise le mani dietro la schiena, soddisfatto. Dian serrò le labbra, deglutendo, poi parlò piano
<>
<>

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 16:33:34 +0000 UTC]

<< S-solo nove?!?! >>
La disperazione di Dian quasi contagiò il suo Drago che, curioso, si avvicinò al tavolo per guardare meglio i presenti. C’erano tre uomini della stessa famiglia, di cui un Vampiro e poi due Goldenwolf alla sua sinistra… e un lupo che non riconosceva. Mosse un passo verso di lui e ringhiando, il Lupo Nero cercò di farlo indietreggiare. Ma Skye non si spostò, anzi, sbuffo un po’ di fuoco dalle grosse narici e Demetrius sparì sotto il tavolo, correndo da Mihnea.
<< Ma che figura mi fai fare?! >> urlò il Cieco.
Trasformandosi in umano, Demetrius si accucciò alle sue spalle, sedendosi a terra e fissò prima il suo Re e poi Skye.
<< Nervosetto il cagnolino. >> osservò il Drago e Demetrius scoprì i denti.
<< Ignoralo. >> dissero Mihnea e Radu << Alla fine ti verrà naturale. >>
<< Non voglio essere bruciato di nuovo! >> protestò Demetrius a denti stretti e, con un ceffone, il Non Vedente lo fece zittire.
<< Alla prossima ti porto dal veterinario! >> fu minacciato e, a quelle parole, al Warg non rimase che fare silenzio.

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Se puoi sì, mi faresti un grande favore, perchè dice che qualcosa li corrompe e mi ritrovo sempre con file bloccati. Una vera seccatura.

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 16:35:49 +0000 UTC]

Ok, allora ora vedo di inviartelo...

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 16:41:10 +0000 UTC]

Grazie e grazie per la tua pazienza.

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 16:42:09 +0000 UTC]

Di nulla. Ah, ti è appena arrivata una mail, ma aspetta, è quella sbagliata ... mi è partita per errore senza che io abbia allegato nulla, ok?

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 16:44:32 +0000 UTC]

Tranquilla, appena la vedrò le griderò "SEI SBAGLIATA" e la nostra vita continuerà tranquilla! XD

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 16:49:25 +0000 UTC]

Ok. Ora ho inviato quella giusta ...
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Dian guardò tutto in silenzio, poi spostò gli occhi su Mark. Lui la conosceva da quando lei era appena una ragazzina di quindici anni, l'aveva vista crescere e le aveva insegnato tutto. Lei aveva imparato a temerlo e a rispettarlo, a chinare la testa al suo passaggio e a non contraddire la sua autorità, a non parlare a sproposito, mai, alla presenza dell'enorme e ombroso Ministro …
Ora l'enorme e ombroso Ministro era un piccoletto rossiccio e occhialuto, sembrava un piccolo nerd pronto ad aggiustare qualche computer. Dian era scioccata dalla cosa: non era mai riuscita ad immaginarsi Mark da giovane, men che mai da bambino, l'aveva sempre pensato come lo conosceva, adulto e massiccio, con la barba.
<> Disse Mark, con durezza <>
<> rispose lei, spaventata <>
<>

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-03 16:57:16 +0000 UTC]

<< Sì, Maestro, grazie, Maestro. >> disse chinando profondamente la testa.
<< Non sei stato un po’ troppo duro, Mark? >> gli domandò Vlad con un sorriso << Quella ragazza non ti vede da tanto, non farle ricordare questo giorno felice con un tuo rimprovero! >>
<< Non l’ho rimproverata. >> disse secco il bambino << L’ho solo avvertita. >>
<< No, l’hai rimproverata. >> disse Furiadoro e Set le prese una mano con le sue, scuotendo la testa << Ma l’ha fatto! >>
Arrossendo, Dian non si azzardò a rialzare il capo.
Allarmato, Mark fece per dire qualcosa alla donna lupo, ma con la coda dell’occhio vide Mihnea abbassarsi gli occhiali da sole e, inarcando le sopracciglia, “fissare” la sua allieva interessato. Poii, come se nulla fosse stato, si risistemò gli occhiali.

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-03 17:06:01 +0000 UTC]

<> Disse Dian, parlando piano, tutto il brio svanito dietro una maschera di mortificata umiltà <>
<> domandò Furiadoro, allargando le braccie <>
<> Dian alzò gli occhi e fece un sorriso furbetto, ma debole <>
<> chiese Vlad, curioso
<> Dian si strinse nelle spalle <>
<>
<> spiegò Mark <>
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Ora disconnetterò, ehi ehi! Un'ultima cosa ... sai che sento la mancanza di Cristopher? XD

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-04 13:09:05 +0000 UTC]

Questo è il pezzo del "DOpo Allenza" immediatamente seguito da quello di "Will e Mihnea".
Non li ho riletti e penso ci saranno degli errori, olè! XD

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Intanto, la donna lupo non intendeva cedere nella battaglia.
<< Lui ci sta ostacolando!!! >> ringhiò Furiadoro, agguantando il Non Vedente per il colletto e tirandolo verso di lei senza tanti complimenti.
<< Lascialo stare!!! >> gridò Will, afferrando il fratello per la mano e tirandolo indietro.
Furiadoro la guardò malevola << Ancora che cerchi di appiccicarti a lui?? Che cosa ti avevo detto?? >>
La ragazzina fece un sinuoso e strafottente passo verso di lei << Scusami, dolcezza, ma tendo a dimenticare le cose cretine che mi si dicono! Tanto tu fai lo stesso con le mie frasi! >> imitò il suo ringhio.
<< Prima… > tentò di dire la donna lupo, mentre Vlad la solleva in piedi.
<< “Prima che io decida che non è saggio lasciarti in vita”. >> ripetè Will, evaporando momentaneamente quando l’altra le si lanciò contro.
Guardandosi intorno, Furiadoro individuò l’adolescente prima degli altri: era al fianco di Vlad, che la guardava accigliato e, se non stessero litigando, avrebbe provato un moto di orgoglio per lo sguardo deciso e combattivo di quella che definiva “una marmocchia bimba”.
<< Allora ti ringrazio per prima, ma non per adesso. >> buttò lì la giovane << E non mi toccare! >> sbottò acida, quando Vlad le sfiorò le braccia.
September avanzò nel cerchio con andatura saltellante << Nel caso non si sia capito, il Concilio dell’alleanza è finito! >> trillò, sollevano in aria le braccia come per mandarli via e salutarli al tempo stesso.
<< Mi è bastato il bacio di prima! >> coprì la voce del mago la frase acida dell’adolescente e qualcuno, come l’enorme vichingo e il Principe Medio-orientale, rise.
Voltandosi, si ritrovò faccia a faccia con Will, con Vlad che le trotterellava dietro protendendo le labbra a polipo nella sua direzione. Era furiosa.
<< Perché proprio un bacio?! >> abbaiò contro di lui; ignorando Mihnea e Furia che avevano ripreso ad azzuffarsi, rotolandosi nell’erba per la gioia degli uomini presenti. Christopher corse saltellando verso di loro e gli si tuffò sopra (<< Chris, no! No! Va via!! >>).
<< Un abbraccio, una frase, una carezza, un buffetto, un giuramento, una scusa…!!! >> elencò, contando tutti quei suggerimenti sulla punta delle dita << Ma perché un bacio?! >> gli domandò, istericamente.
<< Beh, ma non è ovvio…? >> sorrise dolcemente Set, stringendosi nelle spalle.
<< Grrrr!!! >> si lamentò la ragazza, prendendosi la testa tra le mani, prima di levarle al cielo << E io, cretina, che ci discuto pure?! GIU’ LE MANI!!! >>
Strappò il fiocco dell’abito dalle mani del Vampiro e si allontanò a grandi falcate.
<< Will, non puoi cambiare la verità! >> le gridò dietro il Principe, pronunciando quelle parole con passione << Io ti amo! >>
<< IO TI DETESTO!!! >> urlò l’altra, così forte da diventarle la voce un po’ rauca.
<< Sei bellissima! >>
<< MI FAI SCHIFO!!! >>
<< Tra poco tornerai sui tuoi passi e ammetterai di amarmi! >>
<< PIUTTOSTO BACIO IN BOCCA FURIADORO!!! >>
<< Perché io ti conosco! >>
<< NON E’ VERO!!! >>
<< E invece sì!!! >>
<< E INVECE NO!!! >>
<< Ma ti dico di sì!!! >>
<< DIMMI IL MIO COLORE PREFERITO!!! >>
<< Il rosso! Hai tutto rosso! >>
<< E’ IL ROSA!!! >>
<< Ma la tua camera sembra un bagno di sangue!!! E fa anche un po’ impressione se contiamo che è di una ragazza… >>
Il Vampiro dovette smettere di parlare per schivare una brocca di vetro che cercò di colpirlo << VILLANA!!! >> urlò, ma all’inchino da dama dell’altra, le lanciò un bacio e lei, irritata, se ne andò.
<< Aaah! >> fece il principe di cui odiava l’aspetto, quando gli diede una pacca sulla spalle e passò oltre << Non te la prendere. Non è colpa tua se non sei il suo tipo! >>
<< … Grazie. >> disse Vlad a denti stretti, mentre scopriva le zanne.
<< Di nulla! >> ridacchiò l’omone: l’astio nei suoi confronti non gli era sfuggito e la cosa sembrava divertirlo.
Lentamente, la calma tornò a serpeggiare tra i presenti.
Diversamente da quanto avevano sperato Furiadoro, September e Vlad, non tutti gli ospiti si allontanarono dalla festa e, tranquillamente, quasi non fosse successo nulla, tornarono a divedersi in gruppi (prevalentemente in uomini o donne) sedendosi a terra (gli uomini) o sulle panchine (le donne).
Will, che non se ne era andata, insieme a Desideira e Serenely, si era seduta ai piedi di Sophia, la Strega e Réaltàn, accomodate sulla fredda panchina di pietra. Parlavano e ridevano e Réaltàn e Wilhelmina si tenevano per mano. Si conoscevano fin da bambine ed avevano sofferto molto la mancanza, forzata, l’una dell’altra. Entrambe orfane, oltre a Mihnea ed Alistair, erano state cresciute un po’ dalla Madre, un po’ da Odette (la Strega dagli occhi neri), Desideira, Sophia e altre amiche fidate che non facevano parte della Famiglia. Anche se erano molto amiche di Artemide e Serenely, condividendo situazione familiare ed età avevano avuto modo di legare un po’ di più rispetto alle altre.
Sbadigliando, Serenely si poggiò contro il petto di Wilhelmina e le tutte risero, lei compresa. Nonostante i suoi dodici anni, era stata costretta dal suo ruolo, contrariamente ai suoi coetanei e gli altri bambini, a rimanere sveglia e presenta al Concilio, al fianco del Futuro Re… ed ora ne sentiva la fatica!
<< Era mezzanotte quando mi hanno chiamato! >> protestò ridendo, prima di accoccolarsi contro la sedicenne e chiudere gli occhi, nascondendo un grande sbadiglio dietro le mani << Hoho hehia hahhe hei! >>
<< Come, scusa? >> rise Desideira assieme alle amiche, senza riuscire a trattenersi.
<< Yaawn! >> sbadigliò più liberamente la ragazzina << Sono sveglia dalle sei, non ce la faccio più! >> protestò. Afferrò la giacca che il suo Re si era tolto, poiché la Goldenwolf gliel’aveva rotta, e se l’infilò, accoccolandosi a terra << Dite al mio futuro marito di riportarmi a casa e di non azzardarsi a svegliarmi! >>
<< Glielo dirò io. >> cantilenò Will.
<< E vedi pure di prendertelo una buona volta! >> disse la più piccola mentre si addormentava << Che non lo voglio uno come lui! >>
Le adulte si guardarono e risero sotto i baffi, scambiandosi degli sguardi eloquenti: probabilmente non la pensavano come la più piccola.
<< Vedrò che posso fare. >> le promise Wilhelmina con un sospiro rassegnato << Mi sacrificherò per te! >>
<< Hey, Demy, che c’è? >> domandò, improvvisamente, Réaltàn, mentre l’alto si alzava su due zampe per abbracciarla << Ma come siamo affettuosi! >> rise, spingendolo indietro << Bleah! Bava di lupo! >> finse di piagnucolare, quando l’altro la riempì di baci, scodinzolando con la coda più in alto possibile. Ignorando le spinte della ragazza dai capelli bianchi, il Warg iniziò ad infierire, cercando di salirle addosso e, con forza e decisione, Sophia lo prese per la zampa e lo trascinò a terra.
<< Finiscila! >> disse e, assicurandosi che non sarebbe più tornato da Réaltàn, riprese a parlare con Odette.
<< Maschi! >> sbottò Will, dandogli un pugnetto forte sulla spalla per infastidirlo. Per tutta risposta, a Demetrius piacque e aprì e richiuse la bocca soddisfatto << Tutto bene? >> domandò Wilhelmina, rivolgendosi alla sua amica che le sorrise, vispa.
<< Certo! Non vedi come tremo? >> le fece vedere la mano, che vibrava vistosamente e l’amica subito l’abbracciò forte.
<< E’ un’idiota! >> ribadì.
<< E’ un lupo. >> disse semplicemente l’altra e insieme si voltarono verso il Warg: stava annusando Serenely, calma nel suo dormiveglia. Lo fece a lungo e, dopo che si fu rialzato un attimo per guardarla dall’alto, le si accucciò sopra, coprendola come Dracula aveva fatto con l’adolescente.
<< Mmmmmmmmmmmmmmmh! >> si lamentò la dodicenne, scacciandolo con un gesto della mano. Il canide si alzò e lei si nascose meglio nella giacca.
<< Vieni qua, Bestione. >> lo chiamò Desideira e Demetrius corse a leccarle il viso, scodinzolando così forte da frustare Will, Serenely e Sophia assieme << Me lo dici che cos’hai? >> gli domandò, accarezzandolo energicamente.
Felice, Demetrius le saltò addosso, facendole cacciare un gridolino e, lo stesso trattamento, lo riservò anche a Odette e Sophia che, inespressiva, gli mollò un mezzo ceffone.
Quando Radu si avvicinò per salutarle, poiché aveva deciso di ritirarsi nel suo appartamento, dovette farlo a distanza. Demetrius cominciò a ringhiargli contro e ad avanzare verso di lui, dandogli delle forti testate.
<< Ho capito, ho capito, me ne vado! >> disse tragicamente il biondo, correndo verso il suo palazzo e salutando Mark e Shadow da lontano, in un gesto rispettoso ed elegante.
La scena fece ridere di gusto Vlad, accanto a September, Furiadoro ed il fratello, che stavano tutti discutendo animatamente sulle eventualità e l’importanza dell’avere cuccioli. O di non averne…
Attirato dalla risata del fratello più piccolo, Mihnea si voltò verso lo spiazzo e si sbilanciò all’indietro, oltre Furiadoro che lo guardò stranita, per capire che cosa stava succedendo.
Øystein, Dareh, Alistair e Thomas stavano parlando sull’erba, bevendo e raccontandosi storie; la moglie di quest’ultimo era tornata a casa e Radu anche, sparendo oltre il portone proprio in quel momento. Le donne rimaste erano sulla panchina. E Demetrius?
<< DEMETRIUS!!! >>
La voce dell’Artesyano scosse tutti come un fulmine a ciel sereno, probabilmente svegliando qualcuno dei palazzi inferiori… oppure no: nessuno si affacciò per controllare. Ma oltre ad essere potente come al solito, la sua voce suonò anche un po’ strozzata.
Ognuno dei presenti in giardino cercò con lo sguardo il grosso Warg nero, in lungo ed in largo.
Ad una prima occhiata, nessuno lo vide. Poi, guardando più attentamente tra l’ombra di un grosso albero, videro un paio d’occhi gialli luccicare pericolosamente.
<< DEMETRIUS, TI AVVERTO!!! >> tuonò Mihnea, zoppicando velocemente verso di lui e sollevando in aria il suo bastone bianco << NON OSARE!!! NO!!! >>
Fermo accanto al tronco con una zampa posteriore alzata, Demetrius alzò testa e coda per lanciare un segnale all’uomo… che si fermò ad una cinquantina di metri da lui, con al seguito la donna lupo.
<< … Secondo te come ha fatto a sentirlo? >> domandò il Drago al Ministro, muovendo appena il capo verso di lui.
Il bambino scosse la testa << Non ne ho la più pallida idea. >> disse, scuotendo la testa << Ma sono proprio curioso di vederlo fuori da Artesya. Alla fiera non era poi così… coordinato. >>
<< Beh… ci hanno messo un po’ ad accorgersi di quello che sta succedendo a Demetrius. >> commentò Shadow, divertito.
Annuendo con aria assente, Mark si mise ad osservare la scena con non molto interesse. Era più che ovvio quello che stava succedendo a Demetrius.
Stimolato da segnali, odori e nuovi arrivi, il suo istinto animale era tornato più forte che mai. Abituato a frequentare il complesso residenziale del Salvatore di Artesya da molto prima che arrivassero Furiadoro e Sara, ormai ospiti fissi in quel luogo, l’improvvisa comparsa di due femmine di Goldenwolf in quella che adottava come sua seconda casa, aveva risvegliato in lui il bisogno di marchiare il territorio cercando di affermarsi come Maschi Alfa incontrastato, sopprimendo la sua natura umana, molto più debole, ed andando contro gli avvertimenti e l’ira del suo Re. Dopotutto, rifletté Mark, aveva due belle lupe su cui far colpo.
<< DEMETRIUS, QUI! >> ordinò Mihnea ad alta voce ed indicando un punto al suo fianco << QUI!!! >>
Ma il Warg non si spostò di un solo millimetro, rimanendo fermo e zampa alzata, accanto all’albero.
<< AVANTI! MUOVITI! >> lo esortò l’uomo << SMETTILA DI FAR FINTA CHE NON MI CAPISCI! NON FARE LA BESTIA CON ME, HAI CAPITO??? >>
Per tutta risposta, l’enorme lupo nero tornò ad annusare il tronco e si preparò.
<< SE LO FAI TI CASTRO!!! >> gli urlò Mihnea minaccioso.
<< Hey! >> esplose Furiadoro << Non puoi farlo! >>
<< Certo che posso! >> replicò Mihnea << Se lui lo fa, io lo castro! L’ho avvertito! >>
<< Non puoi andare contro la sua natura! >> lo rimproverò la donna lupo scoprendo i denti << Devi affermarti con quella e, se non ci riesci, è colpa tua! >>
<< Hai perfettamente ragione, Tesoro! >> le concesse Mihnea ed iniziò a slacciarsi la cintura.
Un’ondata di gelo avvolse i presenti, che pregarono non fosse vero quello che sembrava stesse per succedere.
Anche Furiadoro, che di solito non si scandalizzava per nulla, puntò gli occhi all’altezza del ventre dell’altro, incredula.
<< Avanti, Demy, vieni da papà! >> lo chiamò Mihnea, facendo ondeggiare la cintura a qualche centimetro da terra, ben in vista. Fischiò una melodia modulata per attirare il lupo, poi riprese a parlare << Lo so che ti piacciono: vieni a prenderla, avanti! Andiamo… >> ringhiò a denti stretti, sorridendo << … non vuoi una cintura da sgranocchiare? Come quelle belle che hai trovato nel mio armadio! Ne vuoi un’altra, vero? >>
Uomini e donne si liberarono in un sospiro di sollievo. Per un attimo avevano pensato che stesse per succedere altro…
<< Ma non puoi ingannarlo! >> protestò Furiadoro, arrabbiata.
<< Shh! >> la zittì l’Incantatore << Non farmi distrarre! >>
Ma, detto fatto, Demetrius aveva capito l’inganno tramite l’atteggiamento di Furiadoro e, prima che qualcuno potesse fare qualcosa, spruzzò l’albero con evidente soddisfazione.
Mentre Furiadoro annuiva soddisfatta, Mihnea cacciò un lamento strozzato e furioso insieme!
<< DEMETRIUS, NO!!! OOH!!! >>
Sbatté la cintura a terra.
<< Molto bene!!! C’è qualcuno che mi accompagnerà nel passato indossando una maniglia di metallo!!! VIENI IMMEDIATAMENTE QUI!!! >>
Cercando di inseguire a saltelli la bestiaccia che gli stava “impuzzolentendo” il giardino, il lupo l’ignorò e, superando le donne di corsa, andò a marchiare fontana, cespugli, palazzi e panchine alla velocità della luce.
Quando cercò di risaltare in braccio a Réaltàn, questa si alzò di scatto ed annunciò << Torno a casa. >>
<< Ti seguo anch’io. >> disse Will, alzandosi a sua volta.
Annuendo, le loro amiche le abbracciarono forte e le salutarono con affetto, lasciando andare la prima verso il gruppo di uomini, dove Christopher stava tenendo banco.
<< Ci saluti? >> domandò fermando la sua acrobazia, mentre Alistair le domandava << E’ ora? >>
<< Sì. >> sorrise lei a Chris, per poi rivolgersi al suo compagno << Sì, Amore mio, vorrei andare via. >>
Senza mostrare fretta, Alistair si girò su un fianco e prese ad alzarsi, mentre lei salutava Chris , Dareh e Thomas con un bacio sulla guancia, prima di buttarsi fra le braccia del vichingo gigante, solleticata dalla sua enorme barba bianca intrecciata
<< Ciao, piccolina! >> la salutò il gigante, poggiandole un bacio rasposo sulla fronte << Vieni a passare qualche giorno da me, qualche volta! >>
Stella annuì, contenta << Verrò a trovare te e Griselda, lo giuro! >> gli promise << Ma ora torna da lei, prima di incorrere nella sua ira! >> rise, baciandogli il naso.
<< Eeeeh!!! >> rise Øystein, alzandosi sua volta e sospendendola ad un metro e mezzo dal pavimento << Hai ragione pure tu! >> ruggì in una risata.
<< Eh sì. >> convenne Thomas che, da quando era diventato padre, si era ammorbidito parecchio. Parecchio per lui, almeno…
<< Allora lasciate me e Chris ad evitare che Mihnea faccia di Demetrius una bella pelliccia? >> domandò Dareh, divertito.
<< Apparentemente sì. >> gli rispose Alistair, fermandosi di fronte a lui << Stammi bene, Sultano! >>
<< E anche tu, ragazzino! >> contraccambiò l’altro, afferrandogli la mano e stringendola forte << Mi raccomando, ti voglio a casa mia per un bel caffè! O per uno dei tea di Desideira… >> brontolò.
<< Vedrò di farti compagnia! >> rise l’altro, mentre salutava gli altri << Ci vediamo! >>
<< Ci vediamo! >> lo salutarono tutti.
Voltandosi, Alistair fece un inchino alle signore, sedute poco lontano e poi fece un cenno con la mano << Salutatemi Mihnea quando si sarà calmato! >> le pregò.
<< Sarà fatto! >> gli risposero.
Ridacchiando alle urla dell’Artesyano e agli ululati superbi del Lupo Mannaro, il piccolo gruppo si diresse verso gli archi, proprio dove erano seduti Mark e Shadow, che stavano per essere raggiunti da Furiadoro, Vlad e Set.
<< Hai sonno? >> domandò Alistair alla donna che, strofinandosi gli occhi, annuì.
<< Un po’. >> ammise << Ma prima non ero stanca… >>
<< Tanto sono solo due passi. >> le disse in tono incoraggiante l’Archeologo e l’altra gli si strinse al braccio.
<< Arrivederci! >> salutarono il gruppo proveniente dal passato, fermandosi appena, per essere cortesi e rispettosi, ma senza disturbarli.
<< Arrivederci. >> gli risposero allegramente.
Educato, Alistair fu il primo a muoversi per stringere loro la mano e fare un inchino riverente.
Ma quando arrivò a stringere la mano di Vlad, il Vampiro incatenò i suoi occhi a quelli dell’uomo.
<< Perché lei è ancora con te? >> domandò cupo.
Rialzando la testa, Alistair lo fissò perplesso.
Rimasero a guardarsi a lungo e, lentamente, l’Archeologo ritirò la mano; che però l’altro trattenne.
Mark e Shadow fecero scorrere gli occhi dall’uno all’altro e poi guardarono la ragazza, che si stava innervosendo alle loro spalle. Non gli ci volle molto per riconoscerla.
<< Non credo che questi siano affari vostri, signore. >> disse a bassa voce Alistair, liberando la propria mano e tornando dai suoi compagni, dove Réaltàn subito si strinse a lui, spaventata dall’ostilità che si stava creando.
<< Vogliamo andare? O vuoi rimanere? >> le domandò a bassa voce , attendendo solo una risposta dell’altra, mentre faceva un cenno a Thomas e Øystein di togliere le mani dalle loro armi da guerra.
<< N-no… >> balbettò << N… No. >> ripeté più sicura << Voglio tornare a casa. >>
Annuendo, l’Archeologo la scortò verso l’arco e Vlad fece un passo avanti.
<< Non può stare con te. >>
Furiadoro apparve dal nulla al fianco di September << Che c’è che non va? >> domandò, guardando gli uni e gli altri << Che hanno fatto? >>
September scosse la testa preoccupato << Loro nulla… >> fece sconsolato << … è Vlad. >>
Interdetta, la donna lupo continuò ad analizzare la scena.
Nessuna di quelle persone le si erano presentate, l’avevano soltanto salutata con calore e l’astio del suo amico era solo nei confronti di colui che lei considerava uno dei più innocui.
Alistair era alto, pallido e magro, col volto allungato e occhi freddi e distanti. E la ragazza che gli aveva visto al fianco per tutta la serata era piccola, delicata e debole. Avevano ognuno l’odore dell’altro addosso, quindi erano compagni da molto tempo. Era forse successo qualcosa?
<< Vlad, che problemi…? >> cercò di chiedergli, ma si bloccò perché l’altro non la stava sentendo.
<< Mi avete sentito, Alistair? >> attirò la sua attenzione il Nosferatu, alzando appena la voce in tono autoritario << Non potete tenerla con voi. >>
L’Archeologo si fermò di nuovo, ascoltandolo senza voltarsi mentre assumeva un’aria sempre più malinconica.
<< Voi non potete, Alistair. >> ripeté Dracula, muovendo un passo verso di lui, per parlargli faccia a faccia << Le farete male. >>
Gli occhi dei presenti si mossero dall’uno all’altro, allarmati.
<< E voi che ne sapete di noi, Principe? >> domandò stancamente l’Archeologo << Quanto sapete di noi per indurvi a parlare così? >>
<< Purtroppo abbastanza. >>
L’uomo sbottò in un accenno di risata << Capisco. >> commentò, sempre più amareggiato dalla situazione che si era venuta a creare.
<< E qual è la tua decisione, allora? >> gli domandò << E’ per lei che… >>
Alistair fece per parlare, ma la voce che esplose tra di loro non fu la sua e nemmeno quella dei suoi amici; irrequieta ed impaurita, Réaltàn parlò in sua difesa << Che diritto avete di metter bocca nella nostra vita?! >> domandò a Vlad, cercando di risultare aggressiva per farlo cedere << Come vi permettete di millantare di sapere che cosa è meglio per me?! >>
La sua voce acuta suonò spaurita ed insicura, ma la rabbia e la delusione che conteneva per le parole pronunciate dal Vampiro ferì i presenti.
Anche la Goldenwolf e il giovane Mago provarono un moto di nervoso, intuendo era in gioco qualcosa di ben più importante di ciò che avevano potuto immaginare. Con loro, però, Vlad non aveva condiviso nulla e, proprio per quello, non sapevano con chi schierarsi; anche se Furiadoro aveva un’idea molto precisa di chi avrebbe dovuto supportare.
<< Chi siete voi per sapere che cosa è meglio per me? >> gli domandò la giovane donna versando lacrime calde dai suoi occhi << Ci conoscete veramente abbastanza come dite per poter affermare le vostre parole con sicurezza? >>
Il Vampiro non le rispose e lei si fece avanti.
<< E’ così? >> incalzò << Prima che iniziasse il Concilio mi avete detto che avevamo già parlato. >>
Attese una sua risposta.
<< Sì, è così. >> ammise il Vampiro.
<< E che cosa ci siamo detti? >> continuò lei << Perché io non me lo ricordo! >>
Tentò di sostenere lo sguardo di Dracula e, mortificata, tornò a farsi indietro, per tornare a stringere il braccio dell’uomo che amava; ancora decisa a sostenerlo in quello scontro: i suoi occhi vermigli erano profondi ed oscuri, impenetrabili per una sventurata fanciulla come lei. Più e più volte vacillò e, infine, si arrese, avvilita.
<< Io lo amo. >> mormorò con voce rotta << E lui non mi farà male… non me ne ha mai fatto… >> disse.
<< No, non è vero. >> le ricordò spietato il Principe e Alistair scattò, infuriato.
<< Ma tu che ne sai??? >> ruggì, scuotendo tutti col rancore di cui erano intrise le sue parole << Che ne sai di quello che abbiamo passato??? CHE NE SAI?!?!? >> gridò, ad un millimetro dal viso del Non Morto.
Impassibile, il Nosferatu rimase ad ascoltare il suo sfogo.
<< Molto più di quanto la tua mente possa concepire. >> parlò a bassa voce, in modo che solo Alistair potesse ascoltarlo << Per questo ti dico di non lasciarla con te. >>
Furioso, l’Archeologo non seppe che replicare e il Vampiro seppe che condividevano lo stesso pensiero.
Dareh e Christopher li raggiunsero di corsa, scimitarra e accetta sguainate tra le mani.
<< Che sta succedendo? >> domandò autoritario il Sultano << Perché siete ancora qui? >> si rivolse a Øystein, che non aspettava altro che essere interpellato per sfogarsi.
<< QUESTO SCIAGURATO PRIVO DI VITA NON PERMETTE A STELLA ED ALISTAIR DI TORNARE A CASA LORO, ECCO CHE SUCCEDE!!! >> tuonò e Furiadoro gli ringhiò contro, chinando la testa in segno di sfida; tutta l’attenzione del vichingo, però, era concentrata su colui che ce l’aveva con i suoi parenti: era palese che stravedesse per loro.
<< E perché? >> domandò questa volta al trio il Sultano, indicandoli con un gesto imperioso del braccio << Che problema avreste con loro? >>
Preoccupate, il resto delle donne li raggiunse rapidamente e Desideira affiancò il suo compagno, che la tenne dietro lui per difenderla.
<< Vampiro, allontanati da loro! >> ordinò.
Disgustato, Vlad si costrinse a muovere solo gli occhi per squadrare quel disgustoso uomo non trattenendo una smorfia.
Offeso, il Sultano mosse un passo avanti e così tutti gli altri.
<< NO, FERMI!!! >> strillò September, terrorizzato << AVEVATE GIURATO!!! AVEVATE PROMESSO!!! >> urlò, trattenuto dalle braccia di Furiadoro, pronta a combattere.
<< Lui non sta rispettando i patti… >> mormorò Christopher, con una pericolosa luce ad illuminargli gli occhi smeraldo e Vlad lo guardò: era il più basso di tutti gli uomini della Famiglia, ma non per questo meno pericoloso. Ricordava bene la sua aura piena d’odio e voglia di uccidere… non era da sottovalutare, nonostante fosse solo un mero umano.
<< Ma.. ma… ma Vlad vuole solo proteggerla!!! >> gridò il mago, scalciando << Non lo so perché, ma voi avete promesso! AVETE PROMESSO DI NON UCCIDERVI!!! >>
<< Ipocrita. >> sussurrò il Voivoda al ragazzo, che allargò il suo ghigno.
<< Sì, a menzogne. >> ghignò.
<< Ti ho sentito parlare di lei. >> gli rivelò, gelido << E ho sentito le tue parole e il tuo astio. >>
<< Davvero? >> gli domandò, sorridendo storto. Poi la sua espressione cambiò e abbassò l’accetta, stordito << Davvero? E quando? >> gli domandò, dilatando gli occhi e molti lo guardarono sgomenti: come poteva passare da un pazzo assassino ad un innocente ragazzo così rapidamente?
<< Ne stavi parlando con Sarah ed Ashleen. >> gli ricordò e le due ragazze si guardarono perplesse << E di come Alistair avesse cercato di seppellirla viva nella grotta di cui sono stati ritrovati. >>
Mortalmente pallidi, i due amanti si sostennero l’un l’altra e Alistair si morse le labbra, facendosele sanguinare, quando sentì Stella iniziare a tremare.
Christopher inclinò la testa di lato, gli occhi sempre più dilatati e le pupille sempre più ristrette << Ma… ma… questo non c’entra niente! >> esplose << Tu non hai capito mezza parola di quello stavo dicendo! >>
L’indicò con l’accetta.
<< Spione! >> lo additò, offeso.
<< Ma le tue parole non cambiano significato. >> l’ignorò il Vampiro, rivolgendosi al resto della Famiglia << Come potete permettere che restino da soli dopo quello che è successo? >>
<< Chi sei tu… >> praticamente sputò Øystein << … per venire a dire noi cosa stiamo sbagliando? >>
Inarcando le sopracciglia, Vlad ruotò interamente la sua figura verso il gigante con profondo disprezzo, molto di più di quello che tutti gli altri gli stavano indirizzando << Qualcuno che pare ragioni in termini più umani dei vostri. >>
La Famiglia avanzò ancora << Dovresti imparare a frenare la tua lingua, Voivoda. >> gli sibilò Dareh, fermandosi soltanto quando Furiadoro scattò in avanti, in difesa del suo amico e Demetrius le apparve davanti, altrettanto sulla difensiva...
Immediatamente, fumi di luci ed ombre vennero sprigionati da ognuna delle donne e degli uomini.
Anche a Réaltàn e Alistair successe la stessa cosa ma, mentre per tutti gli altri fu naturale, per loro fu doloroso e, cadendo a terra, cacciarono un lamento intervallato da singhiozzi. Erano ancora troppo deboli per tutto quello!
Shadow si alzò in piedi e Mark scattò in avanti, correndo verso il gruppo, accompagnato da sua Madre. Ma che diavolo stavano facendo?! Avrebbe dovuto intervenire prima!!!
<< FINITELA!!! >> ordinò imperiosamente Shadow, facendo cozzare le zanne con forza, mentre Mark si posizionava a braccia levate tra i due gruppi.
<< SMETTETELA!!! >> minacciò e Set lo raggiunse, spaventatissimo.
<< E’ STATO UN INCIDENTE!!! HA SBAGLIATO!!! >> indicò Vlad << MA VOI AVETE FATTO UN GIURAMENTO SOLENNE!!! IO VI RICHIAMO AGLI OBBLIGHI DEL VOSTRO GIURAMENTO!!! >>
<< Il giuramento non ha alcun valore… >> esordì la Strega Nera << … se un membro diventa ostile nei confronti di un altro per un motivo sconosciuto. >>
<< Ma lui non ha fatto nulla, li ha solo trattenuti. >> disse Mark: era la verità.
<< Christopher, Sarah, Ashleen. Con me. >> ordinò il Vampiro in tono glaciale, ma i tre non si mossero.
<< Spiacente, zietto. >> ridacchiò Ashleen maligna << Non è così che funziona. >>
Ignorando la Famiglia, ora sua nemica, il Principe si chinò sulla ragazzina per raccoglierla tra le sue braccia.
<< Non la toccare! >>
Con lo scatto di una bestia, Alistair afferrò la mano del Vampiro e così pure la ragazza. Fu un attimo… Vlad sentì la pelle sfrigolare e i suoi atomi disperdersi lentamente, calmo ed impotente di fronte alla scarnificazione del proprio arto.
<< NO!!! >>
Mark puntò le mani verso di loro e li divise e Shadow si insinuò tra il gruppo.
Nonostante la gravità della situazione e i diversi sentimenti contrastanti, l’atteggiamento complessivo, fino ad ora, era stato molto più composto e pacato di quanto si sarebbe potuto immaginare.
<< BASTA COSI’!!! >>
Aiutato dalla magia del Ministro Oscuro, il Salvatore di Artesya divise la coppia dal fratello con decisione.
<< Mihnea… >> lo chiamarono i tre in toni diversi.
<< Silenzio. >> li ammonì lui, ma senza freddezza, affiancato da Serenly.
Lasciò andare Vlad e gli permise di rialzarsi, ignorando il Ministro avvicinarglisi e Set riportare alla calma Furiadoro.
<< Fratello… >> attirò la sua attenzione e Mihnea si rialzò, sostenendo tra le proprie braccia i suoi parenti.
<< Silenzio. >> lo zittirono il Re e il Ministro.
<< Che nessuno venga meno al proprio giuramento. >> ordinarono il Re e la Regina, avvolti dalla manifestazione della propria essenza << Che nessuno vada contro i nostri ordini. Sparite.>>
Vlad fece per parlare.
<< Smettila. >> lo freddò Mark e, liberi da ostacoli, dopo aver chinato le proprie teste, chiunque era stato ostile se ne andò in silenzio.
La radura si svuotò all’istante. Ma, prima di sparire, Øystein lanciò uno sguardo ostile al Principe, sfiorando la propria ascia da battaglia a due ali…

**

Quando il Capofamiglia rientrò nel proprio appartamento, provò un profondo senso di vuoto e desolazione nel vedere ogni mobile, divano o quadro coperto da un bianco lenzuolo.
La luce argentea della luna filtrava dalla grande vetrata, illuminando tutto con un’incantevole aria spettrale. Proprio come le altre volte.
Proprio come tutte le volte in cui aveva dovuto lasciare Artesya per tempo indefinito.
Proprio come quella volta che era giunta l’ora di Betty… o di Barbara… o di Luise… era proprio come allora.
Per quanto avrebbe dovuto rimanere lontano dalla sua cara città? Per quanto non avrebbe potuto rivedere le sue bambine? Quanto sarebbe durato il viaggio? Quanto sarebbero cresciute durante la sua assenza?
Aveva sempre odiato le incognite spazio temporali, era un’abilità così difficile e noiosa da stabilizzare! Ma non poteva farne a meno…
Non si pentiva delle sue decisioni.
Avrebbe combattuto fino alla fine, accanto ai suoi alleati come fossero stati parte della sua Famiglia.
Mosse un passo ed urtò qualcosa.
Raccogliendola, si accorse che non era nient’altro che la bambola di Lucille. O meglio… di Will. Spesso la più piccola gliela “rapiva” perché la trovava bellissima.
Ridacchiò, pensando al fatto che avrebbe dovuto spedirgliela nella Fortezza di Odette, per evitare che lamentassero per tornare a casa prima del tempo.
Lassù, nelle Terre del Nord, tra le vette di una delle catene montuose più alte della Terra, avrebbero trovato la pace e avrebbero potuto allenarsi indisturbate, senza stare attente a cosa avrebbero potuto dire, isolate come erano.
Lily avrebbe potuto giocare in piena libertà con la piccola Shadily: lontana da occhi indiscreti, avrebbe potuto prendersene piena cura, sostenuta dalle proprie sorelle e dalla loro Tutrice, guida abile ed esperta in cui riponeva piena fiducia.
Magari avrebbe avuto modo di poter far loro una visita… forse… o forse no…
Buttò a terra la giacca rotta: fortunatamente era bastata a coprire Serenely.
Riportandola a casa, avevano scoperto che era scoppiato un forte temporale, simile al preludio di un diluvio, non molto lontano dalla sua città e che stava rapidamente raggiungendola. Ma il vento era fortissimo e, nonostante fossero apparsi nel giardino della ragazzina, il vento li aveva frustati spietato come non mai.
Avrebbe voluto portarla direttamente da Odette, come aveva fatto per Artemide e Gabriel oramai che, con la partenza imminente di Demetrius, i loro paesi sarebbero rimasti sguarniti di un Protettore, ma lei aveva insistito per dare un ultimo saluto alla sua famiglia natale prima di svanire per molto tempo.
Sperò di riuscire a dormire un po’, prima di partire. Non ci sarebbe stato tempo per la medicazione, ma almeno avrebbe riposato qualche ora; anche se l’ira contro Demetrius non era ancora svanita e difficilmente l’avrebbe fatto.
Entrando nella sua stanza, si chiuse la porta alle spalle, come faceva sempre tutte le volte che aveva vissuto da solo: era una vecchia abitudine dovuta alla sua cecità. Se non c’era nessuno in casa con lui, preferiva chiudersi dentro e rimanere tranquillo. Anche se era un gesto inutile, più indicato a chi non voleva che qualche intruso ficcasse il naso mentre stava facendo qualcosa di proibito.
Sorrise, pensando di aver perso quell’abitudine nel momento esatto in cui Wilhelmina aveva messo piede a casa sua…
<< Le uniche porte che ti abbia mai visto chiudere a chiave sono quelle dei locali al pian terreno, del portone e del bagno… >> disse una voce bassa alle sue spalle << … che cos’è cambiato, ora? >>
Rimanendo immobile accanto alla porta, con ancora la mano poggiata sulle chiave, l’Incantatore mosse appena la testa << Credevo fossi nella tua nuova casa. >>
<< E perdermi gli ultimi minuti che posso stare con te prima della partenza? >> domandò Wilhelmina << No, mai. >>
L’uomo scoppiò in una breve risata << Credevo volessi allontanarti dal mio sciagurato fratello il più possibile! >>
<< Non se questo significa stare lontana da te. >>
Mihnea lasciò andare la chiave e si voltò verso di lei: il tono della sua voce era lontano ma non troppo, quindi non poteva essere che affianco al letto, vicino al comodino, e nell’aria aleggiava un intenso profumo di erbe. Aveva preparato i suoi impacchi…
<< Non avresti dovuto. >> le disse accennando ad un sorriso.
<< Ma non lo potrai fare quando sarai via. >> disse lei, facendo qualche passo avanti << Devi farlo ora. Lo so che in questi giorni non lo stai facendo. >>
L’uomo sorrise e mosse appena la testa verso di lei << E’ vero. Ho trascurato le mie cure. >>
<< Sì… >>
<< E da che cosa l’hai capito? >>
<< Stai sempre con Vlad. >> gli rispose soltanto << Gli fai compagnia di notte… quelle notti che non viene a rompermi le scatole… >> aggiunse stizzita << … e non lo fai mai. >>
< E’ venuto da te? >> domandò l’altro, poggiando il bastone sul baule in fondo al letto.
<< Già. >> rispose lei << Non basta che chiudo la porta, lui entra lo stesso dagli spiragli e poi me lo ritrovo nel letto che mi fissa. E’ odioso! >> si lamentò come una bambina indispettita e Mihnea rise, abbracciandola e baciandole la testa.
<< Povera la mia piccola principessa! >> esclamò il Salvatore di Artesya, stringendola forte e scompigliandole i capelli corvini << C’è un Vampiro brutto e cattivo che non la fa dormire! >>
<< Infatti! >> infierì lei, nascondendogli il volto nella pancia << E’ stufoso! >>
<< Fa del suo meglio. >> ammise Mihnea, pacato.
Rimasero in silenzio, abbracciati e lui non smise mai di carezzarla con amore.
<< … Non volevo baciarlo… >> gli disse lei, improvvisamente; e si strinse di più a lui.
<< Lo so. >> sospirò il Cieco, chinandosi di nuovo su di lei per baciarle il capo.
<< Non potevo dargli una ciocca dei miei capelli? Delle scuse? No, un bacio! Tanto sto qua a dispensare baci a chi mi maltratta! >> sbottò Will, con fare teatrale. Non sembrava molto toccata da quello che le era successo << Capisco fare pace, ma un abbraccio bastava! >>
Sussultò quando sentì Mihnea far scivolare la mano lungo la sua nuca, il lato del volto e poi il collo…
Le sbottonò piano l’alto colletto del bolero blu mezzanotte, che aveva tenuto chiuso da quando era tornata dalla foresta e le scoprì la gola.
Piccole macchie sanguinolente le imperlavano la pelle candida lungo tutta la circonferenza, ma lui non poteva vederle… gliele sfiorò e, sotto i polpastrelli, avvertì la pelle sgraffiata e indolenzita, che fece saltare sul posto la sua bambina.
<< Non sono solo queste, vero? >> le chiese in un sussurro.
Will abbassò la testa dispiaciuta << … No… >>
Senza fiatare, gli prese la mano sinistra e gliela poggiò tra i seni, sotto l’abito, sullo sterno e poi vicino l’osso sacro.
<< … Lo so che non mi voleva fare male… >> brontolò la sedicenne, mentre l’altro le controllava le zone ferite con delicatezza << … e che era meglio se stavo ferma… >>
<< Sì, la pelle non ti si sarebbe ferita così… >> disse soltanto Mihnea, rialzandosi e abbassandole i vestiti con cura.
<< Sono stati Furiadoro e Demetrius a tenerlo fermo e a farmi andare via. >> gli spiegò lei, sistemandosi a sua volta la gonna e le sotto gonne << … Furiadoro, poi, è un’altra pazza! >>
<< Eeeh… >> sorrise Mihnea << … se non ti conoscessi bene penserei che la stai insultando! >>
<< No, perché? Lei mi piace. >> disse Will in tono pratico << Solo che non mi piace quando si prende a cuore Vlad: è lui che mi viene dietro, mica l’ho lasciato io! Se non voglio non voglio, se poi lui si umilia sono cavoli suoi, io che c’entro? Mica gliel’ho chiesto! >>
<< Lo so, Bambina Mia… >> iniziò a spiegarle l’uomo per l’ennesima volta << … ma tutti loro in te vedono la sua sposa. >>
Wilhelmina trattenne un sospiro e distolse lo sguardo, mentre l’altro le poggiava le mani sulle spalle per infonderle forza.
<< Non lo fanno per cattiveria, ma chiunque ti vedrebbe così. E’ la cosa più logica da fare. >> continuò con voce bassa e dolce << Mina avvertiva in modo diverso il suo legame con lui. In lei Elisabeta si risvegliava molto di più che in chiunque altra. Ma sono passati millenni e per “lei” milioni di anni… Betty non vedeva che in Vlad un padre: girava sempre con una sua bambola tra le braccia e ci minacciava chiunque. >> sorrise e anche a Will sfuggì un sorrisetto << Evangeline, invece, lo temeva. Lo temeva a morte ed era felice di stare con Van Helsing: l’ha aiutata molto, che ci piaccia saperlo oppure no. >>
Accarezzò il volto della sua bambina e si fece guardare.
<< Luise e Barbara, invece, lo vedevano come la persona che amava loro madre. Un’immagine che avevano creato per sopperire la mancanza di reali genitori. Altre, invece, vedevano in lui il loro amore. E’ diverso per tutte. Ma tu sei diversa. >> proseguì piano << Tu sei la parte che lo rifiuta… per la sua crudeltà… per le sue scelte… per tutte le cose atroci che ha fatto… anche se a te non interessano. E odi non essere vista per ciò che sei… >>
Le prese il volto tra le mani.
<< … una splendida ragazza di sedici anni, dalle capacità straordinarie, che manda avanti una casa intera e si occupa di cinque bambini ed un impedito adulto. >>
Wilhelmina sorrise e una lacrima le rigò il volto.
<< Tu non sei impedito. >> mormorò.
<< Che cos’è lui per te? >> le domandò Mihnea.
L’adolescente chinò la testa e rifletté a lungo << … Non lo so… è vostro fratello. Deve essere anche il mio… >> pensò ad alta voce << … quando l’ho visto per la prima volta, però… mi sembrava di conoscerlo da sempre… ma non volevo instaurare nessun legame con lui. Mi dicevo… lui è stato mio marito… ma non era vero, è stato quello della mamma… non il mio, io non mi sono mai sposata. Ma non è mio padre… >>
Guardò Mihnea.
<< O lo è? >>
L’Incantatore scosse la testa << Tu ti senti figlia di Elisabeta. Sarebbe corretto dire che lo senti come tuo padre. Eppure non lo sarebbe… E’ un amico per te? >>
<< Sì, io credo di sì… non ancora amico, o fratello… ma mi piacerebbe… è divertente. >>
Si sedette sul letto e l’altro le s’inginocchio di fronte.
<< Credevo saremmo potuti diventare una famiglia… >> gli confidò << … ma è impossibile. >>
Quella volta, anche Mihnea chinò la testa: tutti gli avevano detto che era una pazzia cercare di ricreare la loro famiglia, meglio di come era un tempo… ma trascinati in quella folle guerra, il suo pensiero egoistico di avere tutti coloro che amava con lui aveva preso il sopravvento.
<< Mihnea? >> lo chiamò Will, indecisa.
<< Che c’è? >>
<< Tu pensi davvero che mi conosca bene? Lo… lo ha detto prima. >> specificò, incerta << … E poi ha detto… che non conosce bene sé stesso… >>
Il Non Vedente si strinse nelle spalle << Ti ha fatto male mentre ti toccava? >>
<< … Sì… parecchio… Ma mi ci sto abituando. >> disse a mo’ di scusa, come se non volesse scaricare tutte le colpe sul Vampiro.
Ma a Mihnea non interessava e, scuotendo la testa , disse << No. Non ti conosce. Non ti comprende ancora, altrimenti non ti farebbe male. >>
Alla ragazzina risultò un po’ spietato il suo tono, ma si limitò ad annuire << Perché tu e Radu ci siete riusciti subito? >>
La domanda sorse spontanea, pura ed ingenua.
<< Perché noi cercavamo te. >>
Will tornò a fissarsi le ginocchia.
<< Mihnea? >>
<< Sì? >>
<< Mi dispiace per tutte le volte che ti dico ti amo e cerco di baciarti! >>
Lo disse tutto d’un fiato, iniziando a piangere sinceramente dispiaciuta.
<< Lo so che è sbagliato… >> mormorò con voce rotta, stringendogli così forte le mani con le proprie per darsi forza, temendo di non riuscire a dire più nulla << … e che io sono piccola e che tu e Serenely, anche se non vi volete, vi dovrete sposare… e che non ci sarebbe gioia nel stare con una come me… e che ci sarà una fine, già stabilita… >> iniziò a piagnucolare, strofinandosi le lacrime << … ma io t-ti… amo d-davvero e non… v-voglio… perderti…! >>
Suo fratello non aspettò un secondo di più per abbracciarla forte, nascondendola nel suo petto.
<< Lo so che ti faccio male… >> la sentì singhiozzare tra le sue braccia << … ma è vero…! Voglio solo te! >>
La sollevò e, mettendosela in grembo, la fece accoccolare insieme a lui sul gigantesco letto matrimoniale.
L’aria era calda, di un caldo lieve e piacevole, ma li fece entrambi sudare l’una a contatto con l’altro; ma non si allontanarono. Spesso avevano passato così le notti, al centro del letto, abbracciati fino al mattino, a chiacchierare di tutto e di nulla. E lei si era sempre calmata in sua compagnia, in qualunque situazione.
<< Te lo prometto… >> bisbigliò lei << … sarò più buona quando tornerai… >>
<< Tu sei perfetta così. >> le baciò la fronte lui.
Will sorrise a fatica << Non voglio dormire… >> bisbigliò, quando l’altro iniziò a cullarla.
<< Non puoi rimanere sveglia. >> sorrise lui, baciandola di nuovo << Devi riposare. >>
<< Riposerò domani…. >>
Mihnea scosse la testa << Non se ne parla. >> e la strinse a sé con più affetto.
<< Allora ti curo… >> fece lei, sgusciando tra le sue braccia e baciandogli il naso.
<< Basta parlare, fallo! >> la prese in giro e lei gli morse il mento << Sai quanto ci vorrà visto che non l’hai più fatto? >>
<< Tu ti sei offerta, tu ne paghi le conseguenze. >>
<< Non è a me che inizia bruciare se qualcosa ci entra dentro. >> lo schernì lei.
Mihnea buttò leggermente la testa indietro e sorrise a bocca aperta << Per queste tue parole, quando arriverai da Odette, dovrai spalare un enorme cacca di Draghetto! >>
<< Non penso proprio! >>
<< Dicono tutte così! >>
<< Oooh! >> si lamentò.
<< Gne gnei! >>
<< Aaah! Cattivo! >>
Afferrò la pezza umida e gliela sbatté sulle palpebre, facendolo rabbrividire.
<< Freddaaa! >> mugolò con evidente piacere << Mi piaceee! >>
Ridacchiando, prese a curarlo.
Ogni suo gesto fu lento ed accurato. Non le importava quanto tempo le avrebbe portato via, era importante che lo facesse con dedizione e precisione, per evitare ogni problema.
Aveva deciso di impararlo quando aveva cinque anni e suo fratello, paziente, le aveva insegnato tutti i trucchi e le regole da rispettare per effettuare quell’operazione. Come filtrare il liquido con panni di lino, come impastare al meglio le erbe e come pulire i residui degli olii profumati era ormai uno scherzo per la giovane.
<< Demetrius si è calmato alla fine? >> gli domandò a bassa voce, sistemandogli la benda sugli occhi e attorno alla testa.
Una smorfia contorse il volto del suo Tutore << Sì, certo, dopo che ha urinato dappertutto e ha molestato sessualmente chiunque gli capitasse a tiro, si è calmato! >>
<< Proprio chiunque? >>
<< Proprio tutti: ci ha provato con persino con Øystein e quasi le ha prese, per non parlare delle ragazze! >>
Will lo guardò tristemente << Ci ha provato di nuovo anche con Réaltàn? >>
<< Soprattutto con Réaltàn. >> mormorò scuro in volto Mihnea << Ha sentito che aveva paura di lui e l’ha presa di mira. Ovviamente… >> ci tenne a precisare << … seguiva solo il suo istinto e mai le avrebbe fatto nulla. Però, capito, dovrebbe controllarsi!!! >> ringhiò.
<< E poi… >> continuò << … Vlad e Alistair hanno avuto una mezza discussione. Con tutti gli altri… >>
<< E perché mai? >> domandò Wilhelmina << Da quando in qua si parlano? Alys è sempre assieme a Dareh e gli altri, e Dareh a Vlad non piace. >>
<< Non lo so come è successo. >> disse Mihnea << Fatto sta che li ho sentiti alzare la voce e ho mandato tutti via prima che potesse succedere qualcosa. Mark mi ha aiutato, ovviamente. >>
<< Che cosa volevano l’uno dall’altro? >>
<< Credo… >> iniziò il Cieco << … che Vlad avesse riconosciuto Stella… e si fosse chiesto perché è ancora con lui. >>
<< Mihnea… >> sospirò la sua bambina << … se lo sono chiesti tutti. >>
<< Già… >> fece lui con un filo di voce << … Ma tutti conoscevano la risposta, però. >>
<< Ma non Vlad. >>
<< No, non Vlad, no. >>
<< E che cosa gli hai detto? >> domandò Will.
<< Quello che tutti sanno. >>
<< Sì. >> acconsentì gentilmente lei << Ma lui non sa come funzionano le nostre anime. >>
Fece un nodo alla benda e tornò ad appoggiarsi contro il suo petto.
<< … Ma tu sei sicuro che sia tutto finito? >>
<< No. Non è tutto finito… >>
<< … >>
<< Avrebbero dovuto sopravvivere, invece sono morti durante le cure… >>
Si voltò da un’altra parte.
<< … se sei morto soffrendo, rinascerai preda di un dolore ancora più intenso... e perderai qualcosa in cambio di una nuova vita. >> le spiegò a bassa voce << Li avevamo divisi e chiusi in stanze lontane, ma sono evasi solo per riuscire a trovarsi. E’ così che li abbiamo trovati: i loro corpi nascosti dietro una statua, abbracciati. Li ho visti morirmi tra le braccia… >>
<< Non è stato Alistair a farle del male: non è stata la sua volontà a fargli commettere quelle orribili atrocità. E’ stata Lilith. Lei e lei soltanto ha corrotto la sua mente… Se non sono morti prima è perché le loro anime, di Luce ed Ombra, si sono sostenute, curate e rinforzate l’un l’altra per sopravvivere. E proprio per questo non possono dividersi. Ci hanno provato… >> le raccontò << … ma non ci sono riusciti. >>
<< Stella mi ha detto che si sente morire ogni volta che lui esce di casa… >>
<< Loro si amavano anche prima che succedesse tutto quello. >> disse Mihnea e Will non capì se l’avesse sentita o no << Ci vorranno ancora molti anni affinché superino quest’incubo. Ma dovranno farlo insieme. Perché le loro anime si sono fuse e dividersi… li annienterebbe soltanto… >>
Wilhelmina lo prese per le mani << Il ragionamento di Vlad non è sbagliato… ma lui pensa che sia rimasto infetto. Che possa tornare a farle del male. >>
<< Non è così. >> negò << Ora che sono rinati sono come me… e Odette… e gli altri… non potranno più essere attaccati da altre entità. >>
<< Dovresti spiegarglielo. >>
<< Lo farò. >>
Will sorrise appena << Lei non lo ricorda più, sai? >>
Mihnea alzò appena la testa.
<< Me l’ha detto oggi. >> gli raccontò.
<< Meglio così. >> bisbigliò lui in tono amaro << La sua mente aveva già iniziato a cedere prima che la trovassimo, cancellando periodi molto lunghi della sua vita. >>
<< E Alistair? >>
<< No. No, lui ricorda ogni singola cosa. >>
Si passò una mano fra i capelli.
<< Si sta annullando pur di renderla felice… >>
Silenzio.
<< Stella non potrà più avere figli… >> bisbigliò impercettibilmente il Re e l’altra si mosse di scatto come se l’avessero schiaffeggiata.
<< Me l’ha detto… >> mormorò, distrutta << … E’ questo ciò che ha perso? >>
<< Purtroppo sì. >>
<< Ora capisco… >> gli disse amara << … perché va a trovare così spesso i bambini. >>
La sorella gli baciò la guancia << Spiegalo a Vlad… >> si fece promettere, mentre si toglieva il ciondolo che l’altro le aveva regalato tanti anni prima << … anche se è un mostro, si preoccupa come tutti noi. >>
Gli infilò la collana, nascondendogliela dentro i vestiti.
<< Perché me la stai dando? >> le chiese, scivolando di lato sui cuscini, mentre riprendeva ad accarezzarla.
Anche lei si lasciò cadere di lato, accanto a lui << Perché me la devi riportare. >>
<< E se la perdessi? >>
Will scosse la testa << Non devi perderla. Me la devi riportare. >> insisté lei, accoccolandosi contro di lui.
Si addormentò mentre stavano chiacchierando, vinta dalla stanchezza e il Salvatore di Artesya rimase ad ascoltarla respirare fino alle prime luci dell’alba.
La prima volta che Wilhelmina mise piede in casa sua, fu saltando a terra dalle sue braccia.
All’epoca era più piccola di Lily, con i suoi identici capelli corti, il fisico meno longilineo e il perenne sguardo truce di Selene, che le scompariva soltanto quando i suoi occhietti scuri si facevano grandi grandi di fronte a qualcosa che attirava la sua attenzione.
Non aveva avuto paura di lui e, riconoscendolo come un amico, l’aveva inseguito tra le ombre per essere portata via di lì, verso una nuova vita.
Quella che Master Bram le aveva offerto non era ciò che si addiceva ad un piccolo maschiaccio come lei: abitini da bambina, giocare a prendere il tea ed un futuro nella sua “Società Segreta”.
Lei voleva la magia, l’avventura! Ed aveva un debole per tutto ciò che Bram reputava perverso ed abietto.
Voleva una famiglia vera e non un “professore” a crescerla per farle ritrovare sé stessa.
Anche se era stato questo suo “sé stessa” a renderla la bambina più intelligente del paese e, per questo, a richiamare l’attenzione dell’anziano uomo.
Ad un anno e mezzo già parlava e parlava tanto, senza storpiare nulla e bacchettando tutte le persone più grandi di lei che sbagliavano e, per questo, la trovavano insopportabile; ma a lei non importava.
Non temeva nemmeno i bambini più grandi, con cui faceva regolarmente a pugni, uscendone vittoriosa.
Quando quel signore grande e grosso, con la barba corta e i capelli rossi, era venuto a prenderla, aveva creduto di aver trovato un padre… che le avrebbe insegnato un sacco di cose e che si sarebbero divertiti insieme per tutta la vita. Invece si era ritrovata in un’enorme casa con altri bambini poco più grandi di lei a prender parte di un gioco che odiava. Tutti la chiamavano Mina e lei odiò quel professore che non voleva essere Papà, ma solo il loro Maestro.
Era un uomo stanco ed amareggiato: non voleva giocare, solo renderli pronti a sapersi proteggere…
Quando, come Ombra Vivente, si presentò a lei, indubbiamente, doveva esserle sembrato qualcosa di assolutamente grandioso…
Giunta nella sua nuova casa, a dispetto di tutte le sue preoccupazioni, non versò mai una sola lacrima, anzi… subdola, aveva iniziato a testare il terreno per capire quante migliorie c’erano nel passare da una vita con Bram ad una con lui e che cosa poteva permettersi di fare.
Avrebbe dovuto capirlo già dal modo in cui aveva titubato, sospettosa, quando le aveva offerto un biscotto: Van Helsing era una persona molto severa e severe erano state tutte le sue regole.
<< Avanti. >> l’aveva rassicurata << Non ti piace? >>
<< Sì, mi piace… >>
<< E non lo vuoi? >>
<< Sì. >>
E lentamente l’aveva preso, per mangiarlo in piccoli morsi.
<< Posso averne un altro? >> gli aveva chiesto poi, una volta finito ed era tornata a guardarlo intensamente.
“Sì” era stata la sua risposta e, in qualche modo, la piccola aveva capito in che, giocando bene le proprie carte, avrebbe potuto ottenere qualsiasi cosa da lui.
L’idea che quella bambina potesse scoppiare a piangere lo terrorizzava. Che cosa avrebbe fatto se lei avesse voluto tornare a casa? Che cosa avrebbe potuto dire ad una bambina così piccola per farle capire che non avrebbe più potuto tornare indietro? Tutte le altre ragazze di cui si era dovuto prendere cura erano giovani donne, già indipendenti e capaci; invece lei no: era soltanto una bambina piccola che doveva ancora imparare tante cose.
E, mentre il Salvatore di Artesya si preoccupava per lei, la piccola Will prendeva pieno controllo della casa.
Non avrebbe mai dimenticato cosa gli disse Radu, quando riuscì a sedersi nell’unico punto pulito del divano, dopo essere tornato dal suo lungo viaggio, mentre Will continuava a disegnare sui muri e lui lo riceveva in oscene vesti colorate.
Quella volta sarebbe toccato al più giovane usare il polso di ferro per riportare quiete ed ordine nell’attico…
Presto, tuttavia, Will si era calmata e, con l’aiuto di suo fratello, era riuscito a ritrovare un equilibrio per poterle fare da padre. Anche se, per molti anni ancora, troppo spesso si era ritrovato in castigo insieme alla sua bambina, col viso rivolto verso il muro per ore e ore.
Ma la sintonia che si venne a creare fu… magnifica!
Mai e poi mai avrebbe ceduto un solo istante di quelli che aveva vissuto con lei per nulla al mondo, nemmeno per la salvezza di quest’ultimo.
Will era… unica.
Non aveva segreti con lui: lui era suo padre, suo fratello, il suo migliore amico… era tutto. E glielo diceva ogni giorno con la stessa passione della prima volta.
Chinandosi su di lei, la baciò sulle labbra con dolcezza, ridestandola dal mondo dei sogni.
La sentì stiracchiarsi, muoversi e tornare ad accoccolarsi contro di lui.
<< … E’ già ora? >> sospirò, debolmente.
<< E’ già ora… >> le sussurrò l’uomo e, quando lei fu sveglia, la baciò di nuovo...

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-04 13:28:29 +0000 UTC]

Bene... anocra non l'ho letto, ma so una cosa: abbiamo appena superato le mitiche 500 pagine!

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-04 13:38:51 +0000 UTC]

E pensare che a me word dice più di 570!!! XDD

Anyway! Non ti aspettare grandissimi e meravigliosi pezzi, li sto rileggendo e li trovo faticosi e banali. Devo sistemarli per dargli il giusto valore. Ah, sono così volubile! Male!!

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-04 13:51:08 +0000 UTC]

Beh, Work ha una formattazione diversa da OpenOffice, quello che uso io, quindi più probabilmente se li stampassimo sarebbero 570... ma io tengo di più a contare le pagine in OpenOffice.

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-04 23:06:39 +0000 UTC]

Quando le stamperemo diranno "il signore degli anelli eterno, chi osa dirlo?!" XD

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-05 13:49:05 +0000 UTC]

Senza dubbio si ... stiamo facendo qualcosa di epico in contenuto e dimensioni...

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-05 15:42:11 +0000 UTC]

In realtà è VIETATO farlo corto... ci sono troppe Leggende con la L, la E, due G, un'altra E, una N, una D ed un'altra E maiuscole di cui parlare u_u

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-05 15:51:59 +0000 UTC]

Sai che cosa stiamo facendo io e Roberta? Stiamo creando il "dizionario A-Z delle leggende", con tutti i personaggi, con tutte le creature e gli oggetti del cammino delle leggende. E tu ci aiuterai! Beh ... però ne parleremo quando avremo più tempo ... per ora sto cercando di raccogliere informazioni e illustrare il primo personaggio in ordine alfabetico, ovvero Abraham Van Helsing.

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-05 15:53:48 +0000 UTC]

Ah, però, non potevi iniziare con un personaggio migliore! Poi un giorno dovremo confrontare i nostri viaggi mentali su di lui!

Ovviamente sono al tuo servizio!
Scusa se mi sono connessa così tardi, ma ho potuto solo ora! ^^

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-05 15:56:22 +0000 UTC]

Io sono connessa ora da circa 10 secondi ... ho appena finito dal dentista. Comunque si, dobbiamo confrontare la mia versione di Van Helsing con quella tua per crearne uno complessivamente accettabile da citare nel Cammino...

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-05 15:59:02 +0000 UTC]

Il mio accenno è stato un pò blando, ma era quello che una Will bambina vedeva in lui... io me lo immagino gigantesco (grazie, Hirano) ed una via di mezzo tra quello del libro, del film e proprio quello di Hirano, d'aspetto.
Di carattere... è tutto un programma

Non vedo l'ora di conoscere bene il tuo *_*

P.S.: spero il dentista non ti abbia strapazzato troppo, prima ti ho pensato parecchio, sapendo che eri da lui é_è

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-05 16:04:01 +0000 UTC]

Beh, il mio Van Helsing è abbastanza alto, non proprio gigante e non poi molto simile ad Hirano ... il nostro Van Helsing è molto concreto, un uomo di scienza, e ... vabbè, inutile che te lo dica ora, poi troverò un modo per farti vedere la descrizione che noi abbiamo fatto di lui per il dizionario A-Z con tanto di illustrazioni e poi chiederò il tuo aiuto per modifiche ed ampliamenti ...

Il dentista, beh, mi ha raschiato un dente con un uncino d'acciaio fino a toccare la polpa viva, ma tutto sommato è stato meno doloroso delle altre volte e ha fatto un piccolo capolavoro ... vado molto fiera del mio nuovo dente! E d'ora in poi curerò così bene i miei denti che non dovrò andarci mai, mai più!

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-05 16:13:58 +0000 UTC]

Sì, anche il mio alla fine l'ho fatto diventare l'orgoglio di tutti i professori e scienziati del mondo. CI è voluto un pò visto che io non sono né l'una nell'altra cosa XD


La tua descrizione fa impressione... per questo l'adoro! u.u
Sìsì, devi fare così, non ci devi tornare più! O_O

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-05 16:16:23 +0000 UTC]

Ah, mi stavo scordando una cosa! Il mio pezzo di oggi ... non ho scritto molto, ho avuto tanto da fare, fra compiti e dentisti, perciò ... beh, questo è ciò che ho da farti vedere:
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I draghi per Dian erano tutto. Era nata da una famiglia che era legata alla nobile specie dei Grandi Dragoni da secoli ed era diventata la compagna di Skye a soli quattordici anni. In pratica, si conoscevano da sempre, considerato che era molto più vecchia di come sembrava … il suo legame con il drago le aveva permesso di rallentare in modo esponenziale i segni che il tempo lasciava sul suo corpo.
Le sembrava a dir poco ridicolo che Mark fosse diventato un bambino, ma si guardò bene dall'esporre i suoi pensieri o anche solo dal riderne in mente: sapeva che il Ministro leggeva nella mente e poteva spezzare persino le difese meglio erette con un batter di ciglio. Perciò si limitò a sorridere radiosa, sperando che quell'espressione bastasse a difenderla.
<> Domandò Mark, all'improvviso <>
<> rispose lei
<>
<>
<> commentò Mark, sorridendo <>.
La frase, di per se, era scioccante. Dian deglutì. Qualcuno da sacrificare.
<>
<>
<>
<>
<>
<>
<> Dian annuì, sicura.
Si udì un rombo di macchina, una sgommata dietro la casa, e Kate urlò che se qualcuno aveva per caso distrutto i suoi fiori avrebbe dovuto vedersela con lei. Mark si preparò ad eseguire gli ordini della regina ed eventualmente a punire qualcuno.
Dall'angolo della casa spuntarono un uomo ed una donna, entrambi alti e abbastanza anziani. La donna portava i capelli lunghi, ricci e bianchi raccolti in una coda che ricadeva sulle spalle ampie e il giubbotto di pelle bruna che portava addosso le si apriva intorno come una cappa frusciante. L'uomo, tutto vestito di bianco, aveva le pelle quasi nera e capelli cortissimi, spruzzati di bianco. Il suo volto era sereno e disteso, le rughe sembravano più dovute ai troppi sorrisi che non all'età di per se.
<> Domandò lei, con voce deliziosa, profonda ma femminile
<> rispose il Ministro.
Lei abbassò gli occhi sul bambino e batté le palpebre
<>
<>
<>
<>
<> ripetè lei, poi socchiuse gli occhi <>
<>
<< … Così forte. Poi sei rinato. Accadrà di nuovo?>>
<>
<>
<>
<>
<> chiese a bassa voce Vlad.
Mark lo guardò con la coda dell'occhio, poi parlò a voce più alta per presentare Raptor e il suo compagno ai presenti che non la conoscevano
<>
<> Vlad avanzò verso di loro e percepì il loro odore farsi più forte <>
<> rispose Raptor, altera <>
<> rivelò Vlad.
Booker scoprì i denti. Sotto il suo sorriso gentile e rassicurante c'erano nascoste due zanne che anche per un licantropo erano esagerate, estremamente bianche e curiosamente troppo affilate. Vlad non si mosse e lo fissò negli occhi
<> esclamò, mentre il licantropo dalla pelle nera iniziava a tremare.
Vlad afferrò i pantaloni di Vlad all'altezza della cintura
<> esclamò <>
<> Raptor allargò le labbra in un sorriso <>
<> Mark cercò di trattenere Vlad mettendoglisi davanti <>
<> disse lei
<> ribatté il vampiro, in tono basso e minaccioso <>
<> rispose Raptor, in tono comunque molto pacato.
Somigliava a Mark, nei modi di fare, e aveva qualcosa di lui anche nello sguardo. Vlad si disse che era un'impressione, che i fianna, i licantropi provenienti dalle zone dell'Irlanda, si somigliavano tutti, ma qualcosa continuava a grattargli in modo strano nel cervello.
<> Domandò
<>
<>
<> lo sguardo fiero della donna lupo si posò sul corpo del bambino dai capelli rossi <>.
Sara si avvicinò a Raptor con fare minaccioso, i muscoli sulla schiena in rilievo. Raptor indietreggiò di un passo
<> disse, rivolta ancora a Mark, ma con gli occhi fissi su Sara <>
<> Mark indicò con il mento Booker <>
<>
<> spiegò il bambino, in tono neutro, come se la cosa non riguardasse né lui né nessun'altro fra i presenti
<> Raptor si rilassò un po' <>
<>
<> lei annuì, poi guardò Vlad <>
<> borbottò il vampiro, incassando il cranio fra le spalle
<> rispose Mark <>
<>
<> esclamò Vlad, allargando le braccia <>
<> ringhiò Raptor <>
<>
<>
<> Vlad le fece l'occhiolino e Raptor abbassò ancora un po' la testa, nascondendo la gola
<> si intromise Furiadoro, rivolta a Raptor <>
<> Raptor parve nervosa <>
<> affermò Mark, tendendo un dito verso Raptor <>
<> fece Vlad <>.
Booker ringhiò ancora e Raptor gli poggiò una mano sul petto, tenendolo indietro e scuotendo la testa piano. Poi l'anziana donna si mise le mani dietro la schiena, in un modo che ricordava davvero molto Mark
<>
<> Mark deglutì <>
<>
<>
<>
<>
<> gridò una voce da dietro la casa <>.
Comparve un tizio che dalla taglia sembrava un ragazzino, magro e piccolo, con una massa di capelli grigiastri e morbidi, ricci.
<> Esclamò Mark <>
<> il ragazzo alzò uno spadino tanto corto da sembrare un pugnale fuori taglia.
Non era davvero un ragazzo, aveva la faccia da adulto. Poteva essere un nano, ma era troppo proporzionato, anzi, era persino bello, delicato.
Mark gli corse incontro
<>
<> Aven tirò un ceffone a Mark, girandogli la testa da un lato <>
<>
<>
<>
<>
<>
<>
<> ringhiò Mark, poi spinse oltre l'angolo della casa il piccolo uomo <>
<> la voce di John, il vecchio amico del Ministro, provenne da dietro l'albero <>
<>
<>
<>.
Il bambino e il gigantesco uomo comparvero da dietro l'angolo. Come al solito John aveva il cappello bianco da cowboy calcato sulla testa, ma addosso, invece del solito abbigliamento formale con giacca e cravatta portava un vecchio giubbotto nero dall'apparenza piuttosto economica e alla cintura aveva una spada piuttosto pesante.
Aven saltellava dietro di loro, visto che a quanto pare non era possibile mandarlo via.
John alzò una mano e salutò gentilmente i presenti, ostentando un sorriso sornione
<>

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-05 16:35:40 +0000 UTC]

<< Pensa quando sapranno che Kate e il Ministero mi considerano un probabile nemico… >> sentì dire Set alle sue spalle e, quando si voltò, Mihnea e stava già alzando una mano in direzione dei nuovi arrivati << Salve! >>
<< Salve. >> lo imitò educatamente il fratello, seguendolo verso i nuovi arrivati, ma rimanendo alle sue spalle, insieme a Demetrius che, distratto dal suo timore per i draghi, puntò gli occhi su Raptor e Booker come se gli si fossero incollati << E piacere. >> sorrise il Salvatore di Artesya, stringendo le mani ad i nuovi arrivati.
<< Piacere, il mio nome è John! >> ricambiò il sorriso il Dragoniere, mentre Mark li guardava << Voi siete…? >>
<< Mihnea. >> disse soltanto l’altro << E loro sono mio… o meglio… nostro fratello Radu… >>
Radu gli strinse la mano guardando da un’altra parte, per non vedere Vlad negare tutto con decisione.
<< … e Demetrius. >>
Demetrius scollò gli occhi dalla coppia di Licantropi per fissare la mano tesa di John, interessato.
<< … che nonostante i suoi comportamenti imbarazzanti e ribelli, è un bravo Warg. >>
<< Warg? >>
Raptor e Booker pronunciarono quella parola quasi con disprezzo. Ma non per cattiveria, perché pensarono fosse uno scherzo.
<< Imbarazzanti? >> fece poi la donna, offendendosi << Come può definirli imbarazzanti?! >>
<< Mi creda, signora, se lo conoscesse bene adotterebbe le mie stesse parole. >>

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-05 16:39:58 +0000 UTC]

Ti dovrò rispondere solo fra un bel pò perché stiamo facendo gli scrutini con mio padre sul sito della scuola.

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-05 16:42:46 +0000 UTC]

Allora lo prenderò a pretesto per andarmi a sgranocchiare qualcosa

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FuriarossaAndMimma In reply to LadyDarknessObscure [2011-12-05 17:11:21 +0000 UTC]

Eccomi qua ... sto per uscire e ti lascio con le ultime, misere, scarne parole...
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<> Raptor sorrise come se Mihnea fosse un po' tonto <> e si inchinò al Warg portanadosi una mano al petto, subito seguita da Booker, che sembrava estasiato.

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LadyDarknessObscure In reply to FuriarossaAndMimma [2011-12-09 14:24:26 +0000 UTC]

Eccomiiiiiii!!! Scusa ma internet non mi funziona da ora e solo ora ci sono riuscita a connettermi!
Il pezzo l'ho scritto di corsa stanotte, temo sia un pò forzato e da revisionare, altrimenti è una "ciofeca". L'ultima parte (diciamo quella su Artesya non deve esserci per forza, ma pensava ci andasse bene visto quanti Draghetti stanno spuntando).

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<< NO!!! >>
L’urlo strozzato del Salvatore di Artesya fece saltare tutti sul posto; togliendo le mani dei due Licantropi dal loro petto rapidamente, li fece rimettere dritti e, la coppia, lo fissò come se fosse impazzito.
<< Per favore! >> li pregò << Voi non avete idea di quanto abbia faticato per farlo diventare educato! >>
<< Ma che dite?! >> esclamò la signora, scioccata << Sentite, forse siete voi a non capire… >
<< No, no, no, no, no! >> scosse la testa il Cieco << Capisco più che bene! >>
Effettivamente, notò l’Oscuro Ministro, al gesto di Raptor e Booker, Demetrius era tornato a sollevare la coda e la testa più in alto possibile, in un chiaro segnale di predominio. Sembrava ormai che il Warg prendesse a pretesto qualsiasi cosa pur di dar sfoggio della sua indole dominante.
Subito, Furiadoro lo affiancò e, anche se in mancanza di una coda, imitò le sue movenze.
<< Non fate nulla che possa indurlo a credersi più forte. >> li pregò Mihnea, passandosi una mano tra i capelli, affaticato << Questa “carogna” ha massacrato tutti gli Alfa della nostra parte dell’emisfero pur di estendere il suo dominio ed essere temuto da tutto il mondo. >> sibilò in direzione del suo sottoposto che, orgoglioso, sollevò gli angoli della bocca soddisfatto.
I due lo guardarono senza capire, ma allarmati.
<< E’ una storia lunga. >> spiegò il Re, stancamente << Voi ignoratelo. >>
<< Ma perché l’ha fatto? >> gli chiesero i due licantropi, sotto gli sguardi attoniti ed interessati dei presenti.
<< Perché io sono il più forte. >> rispose Demetrius con un’espressione limpida << E loro non erano nient’altro che degli incapaci. >>
Le sue parole arrivarono secche ed ovvie alle orecchie di chi lo ascoltava.
<< Eliminai chiunque si oppose alla mia decisione. Che fossero Licantropi, Vampiri, Umani o qualsiasi altra razza senza distinzione alcuna. Riunii i sopravvissuti sotto un unico branco e, da quel giorno, difesi i confini da ogni intruso. >>
Booker e Raptor lo guardarono ad occhi socchiusi, seri e risoluti. Che razza di alleati erano coloro che volevano dar mostra della propria attitudine al comando? Quanto tempo ci avrebbero messo a crear danni in un gruppo di per sé così poco omogeneo?
<< Per quanto sarebbe utile ed interessante conoscerci… >> esordì Raptor in tono pacifico e distogliendo gli occhi da quelli di Demetrius, seguendo i consigli di colui che lo controllava << … temo che non ce ne verrà concesso il tempo. >>
<< Con mio grande rammarico devo darti ragione. >> convenne Kate, incrociando le braccia << E anche se riuscissimo a raccontare tutte le nostre storie, non riusciremmo a comprenderci ugualmente. >>
<< E’ per i Draghi? >> domandò Demetrius, appiattendo le orecchie << Non è così? >>
<< Demetrius… >> lo ammonì Mihnea severo.
<< E’ per quello?? >> incalzò il Warg, infervorandosi.
<< Demetrius, per favore… >>
<< Re!! >> premette.
<< Demetrius, cuccia!!! >> scattò Mihnea, emanando ombre dal suo corpo e sorprendendo chi non lo conosceva ancora. Aven, curioso, si avvicinò di più, completamente affascinato e con lo sguardo di chi voleva comprendere quell’evento.
Dal canto suo, il Warg né si allarmò e né indietreggiò, fissando male l’uomo che avrebbe dovuto ubbidire.
<< Cuccio. >> brontolò poi, tramutandosi in Lupo ed accucciandosi ai suoi piedi, riottoso.
Balzando in avanti, Aven andò a sederglisi di fronte a gambe incrociate, prendendo a studiarlo con gesti calcolati, eppur pieno di entusiasmo.
Ringhiando, Demetrius si alzò ed andò a sistemarsi meglio dietro il Salvatore di Artesya, che ne seguì i movimenti muovendo la testa nella sua direzione.
<< Ma come siamo scontrosi! >> esclamò Aven, mentre Mark lo raggiungeva in fretta << Che c’è ora?! >> sbottò.
<< Non puoi fare così. >> gli disse Mark, paziente << Non puoi farti attaccare da uno dei nostri perché lo infastidisci! >>
Un nuovo schiaffo lo raggiunse ma il bambino, assecondandone il movimento con leggerezza, tornò all’attacco.
<< Forza, Aven. >> continuò << Non posso prendermi cura anche di te! >>
<< E chi te lo ha chiesto?! >>
Chinandosi appena verso Dian e Kate, John si rivolse alle due << Ok, loro sono gli amici di Dracula… >> bisbigliò << Ma tutti gli altri? >>
<< Non ne ho idea. >> disse Dian stringendosi nelle spalle, mentre Kate prendeva a rispondere, sicura << I due fratelli sono il fratello più grande e più piccolo di Vlad! >>
Li indicò.
<< Sono i familiari di quella graziosa bambina che hai conosciuto! >>
<< Oh, Lily! >> sospirò John intenerito << Che dolce e ribelle bambina! >>
<< E’ diventata una Dragoniere. >> gli fece l’occhiolino la Regina.
<< Cosa?! >> esclamò John, senza riuscire a trattenere il suo stupore.
<< Già! >>
<< Non vedo l’ora di conoscere il figlio di Shadow! >> disse Skye.
<< Figlia. >> lo corresse September con educazione.
<< Oh! >>
Nel frattempo la discussione tra il Maestro e l’Allievo si stava facendo più movimentata.
<< Te l’ho già spiegato qual è il motivo! >> quasi gridò Mark esasperato e Aven alzò di nuovo la mano, senza forza.
Avvertendo il nuovo movimento, Mihnea gliel’afferrò a mezz’aria e, stupefatto, Aven si voltò a guardarlo.
<< Alza di nuovo le mani sul Ministro e il prossimo a riceverne uno sarai tu. >> lo minacciò in tono scherzoso, ma non poi così tanto.
Aven lo squadrò da capo a piedi << Ah! Questa è bella! >> affermò il Maestro << Ti sei autopromosso a Guardia del Corpo? >>
<< Nooo. >> sorrise Mihnea << E’ che ho promesso alla mia bambino che avrei avuto cura dei suoi amici. >> spiegò gentilmente << Quindi, se per cortesia potessi abbassare la mano, te ne sarei grato. >>
Ridacchiando, Aven non se lo fece ripetere due volte << Che tipi strani che siete. >>
<< Grazie, me lo dicono spesso. >> rise il Salvatore di Artesya, mettendosi tra i due per non rischiare.
<< Oh, beh… >> il Maestro tornò a rivolgersi al suo allievo << … ci vorrà un po’ prima che arrivino tutti i tuoi studenti, sai? Avrò tempo per convincerti a lasciarmi in pace e a partecipare. >>
<< Non credo proprio. >> ribatté il giovane Ministro, facendo ridacchiare Kate.
<< Oh, ma signori! >> attirò l’attenzione la Regina << Non ho molto da offrirvi, ma questo gentilissimo giovanotto… >> e batté il dorso della mano sul petto dell’Incantatore << … ha portato una quantità smisurata di pastarelle con cui potete riempirvi gli stomaci e che ho assolutamente intenzione di assaggiare! Vlad aveva fatto anche una deliziosa cassata però… temo ne sia rimasta una sola fettona. Vedremo chi se l’aggiudicherà. Dovremo arrangiarci con le sedie. Vabbè! >>
Guidandoli fino al tavolo, Kate diede il buon esempio su come risparmiare sui posti a sedere: dopo aver fatto sedere Mihnea, gli si accomodò su una gamba assieme a Radu (che lo trascinò letteralmente dopo avergli afferrato un braccio) e, così, fecero anche Furiadoro e Booker accogliendo sulle proprie gambe Vlad, September e Raptor in uno slancio di carineria. L’unico a rimanere in piedi fu Mark che, tra Aven e John, non sapeva a chi rivolgere prima le sue attenzioni, dividendosi tra due complessi discorsi.
Ridendo, September disse a tutti che, se non ci fossero stati Demetrius, Sara e Skye, avrebbero potuto sembrare una famiglia “quasi normale”: proprio in quel momento, dando sfogo alle loro energie, Demy e Sara erano riusciti a dividere in due il povero frisbee, conquistandone ognuno una parte che, fieri, andarono a portare una a Mark e l’altro a Kate.
<< Oh, il mio povero frisbee! >> finse di lamentarsi al Regina, mentre Sara e Demetrius le abbaiavano contenti, ignari di ciò che avevano fatto.
Raggruppati insieme, costretti a prender confidenza, furono tutti molto cauti gli uni con gli altri, dosando bene sia parole che gesti e toni, per evitare il sorgere di nuovi dissapori in un gruppo così poco compatto.
Tuttavia, non riuscendo a resistere, Vlad prese a lanciare insetti, sassolini e briciole contro il fratellino più piccolo, sfidando la sorte e la lunghezza del tavolo.
Dopo qualche minuto dovette ammettere che Radu resisteva psicologicamente bene ai suoi meri assalti con moscerini e formiche, ma si stava scoraggiando piano piano e, ne era convinto, non avrebbe resistito ancora a lungo.
In mancanza di insetti, il Vampiro provvide a vomitare una piccola scolopendra e, quando gliela tirò incitato da Furiadoro e trattenuto da Set, non calcolò la schivata di Radu, finendo per colpire il maggiore dei tre fratelli che… accigliato… sotto lo sguardo attonito degli ospiti… la raccolse dal colletto, per poi poggiarla tra l’erba senza emettere un fiato, visibilmente irritato con lui.
Girandosi nella sua direzione, Radu ammiccò in maniera dispettosa, non riuscendo a trattenere un sorriso che mandò in bestia Furiadoro e, ancora di più Vlad.
“Te la sei cercata” gli mimò con le labbra e, per tutta risposta, il Nosferatu replicò con un basso e deciso “Memme”, che gli fece chiudere gli occhi con sdegno.
Verso le due di notte, gli unici allievi di Mark che fecero la loro comparsa in giardino, furono Hiroyuki, Gavin e Daniel a cavallo dei loro compagni draghi Ryu, Uroboro e Tyson.
Hiroyuki era un giovane uomo dal fisico longilineo e l’aspetto eccentrico e il suo Drago rispettava tutto di lui, col suo fisico lungo e sinuoso e i colori iridescenti che brillavano alle luci del giardino. Erano vivaci ed estroversi, tutto il contrario di Gavin e Uroboro che, con i loro aspetti freddi ed inflessibili, non davano segno di essere molto estroversi, bensì di voler mantenere distanze e fare il loro dovere nel rispetto rigoroso delle regole del loro Ordine, dimostrando in tutto e per tutto la loro aria da studenti deligenti. Daniel e Tyson, invece, erano i più grossi e robusti: il primo incarnava l’aspetto ideologico del giocatore di Football e i suoi abiti sportivi non davano molto spazio alla fantasia e il suo Drago, gigantesco e massiccio, sembrava fatto apposta per lui. La sintonia che quei Dragonieri avevano con quelle Leggendarie Creature sembrava chiara e palpabile in ogni dettaglio.
Con loro si ripresentò anche Shadow e, mentre gli umani entravano nella proprietà della Regina, i Draghi rimasero sul suo limitare.
L’immenso Drago nero recuperato i tre durante il loro viaggio, alla ricerca degli altri che, purtroppo, erano ancora troppo lontani per essere rintracciati e trovati.
<< Allora… >> disse Kate senza alcun entusiasmo << … è inutile rimanere svegli ad aspettarli. >>

**

La casa della Regina era molto grande, ma non abbastanza da contenere tutte quelle persone.
Ai giovani Dragonieri fu assegnata una delle due stanze degli ospiti, dove c’erano due piccoli divani letto che, insieme, avrebbero diviso e così fu fatto anche per Booker e Raptor mentre Aven, fu sistemato in una piccola stanza dedicata alla lettura e alle decorazioni floreali, contenente centinaia di volumi e una graziosa poltrona letto. Alexander, o Cappuccetto, e Kate sarebbero rimasti nelle loro stanze e, tutti gli altri, avrebbero pernottato nel salotto mentre i Draghi sarebbero rimasti fuori, a caccia, per trovare un nascondiglio molto più tranquillo e discreto.
Muovendosi nel caotico salotto, l’Oscuro Ministro osservò i presenti sistemarsi a terra, in spartani ma comodi sacchi a pelo, o sui divani e le poltrone.
Demetrius e Sara, finalmente calmi dopo che i tre fratelli si erano dati da fare per sfinirli, si erano sistemati davanti al camino spento, accucciati sul tappeto. Galantemente, il primo aveva offerto il proprio corpo come cuscino per far stare più comoda la lupa e, visto quello spettacolo, Furiadoro aveva strisciato accanto a lui con tutto il sacco a pelo, accomodandosi prepotentemente sulla sua schiena. Felice, il Warg aveva scodinzolato come non mai per almeno dieci minuti… finché la donna lupo non gliel’aveva bloccata in una mano.
John e Mihnea si erano sistemati sulle due poltrone ai lati del divano e, mentre il primo era stanco, ma pimpante, il secondo sembrava preda di un forte mal di testa ed era più svuotato che mai.
Vlad, eccitato dall’idea di voler dare un bel pigiama-party, non faceva che far volteggiare Set per la stanza, facendolo piagnucolare per la paura di urtare qualche spigolo malvagio. Forse avrebbe dovuto salvare il ragazzo con cui avrebbero dovuto dividere il divano, ma non ora…
Avvicinandosi rapidamente a Mihnea, gli si fermò proprio di fronte, quasi contro le sue ginocchia.
Intontito, l’altro aveva appoggiato la testa contro la sporgenza laterale dell’altro schienale e, tra le mani, teneva un bicchiere i cui fondi di una tisana ne sporcavano il fondo; non sembrava essersi accorto di lui.
<< Non hai mantenuto la tua promessa. >> gli disse piano e, voltandosi appena verso di lui, l’Incantatore rimase in silenzio << Non hai trattato un Drago come merita. E li hai ignorati non dandogli modo di parlarti. >>
Il Salvatore di Artesya né si irritò, né protestò alle sue parole.
<< Avete ragione, Ministro. >> disse soltanto << L’ho fatto. >>
<< Perché? >> gli domandò Mark << Perché non tratti i Draghi come meritano? >>
Mihnea sorrise appena << Che cos’è un Drago se non un Essere Vivente come te e me? >> gli domandò.
<< Un Drago non è un Essere Vivente come te e me. >> lo corresse Mark.
<< Ah no? >> gli chiese senza espressione.
<< No. >>
Mihnea rimase un po’ in silenzio e il Ministro pensò che lo stesse studiando con tutti i suoi altri sensi << Non volevo mancare di rispetto a loro. >> gli spiegò << Loro non mi hanno fatto nulla. >>
<< E allora perché continui a farlo? >>
L’Incantatore abbassò appena la testa, riflettendo.
<< Ogni loro movimento… >> mormorò << … ogni loro dettaglio… la loro voce… il loro aspetto… >> elencò << … non hai la più pallida idea di quanto siano simili ai Divoratori di Mondi. >>
Mark rimase impassibile di fronte a quella spiegazione che già conosceva << Né Shadow, né tutti gli altri sono i Divoratori di Mondi. E come tali devono essere trattati. >>
<< … >>
<< E tu devi capirlo. E rispettare la loro nobiltà. >>
Il Salvatore di Artesya poggiò il bicchiere sul tavolino e tornò a dedicargli tutta la sua attenzione << Ho più di diecimila anni, Ministro. >> gli disse a bassissima voce << E ho smesso di contarli millenni e millenni fa. >> spiegò << Ho visto tante di quelle cose, tante di quelle creature… che ritrovarmi faccia a faccia con un “essere” così antico non mi tange più. Non le temo… >> precisò << … né le adoro. Le amavo un tempo. >> ammise, ma nessun tono nostalgico sfumò la sua voce << Ma ciò che ho visto condiziona la mia visione di oggi. Guardarle mi fa male. >> disse, prima che il Ministro potesse replicare alcunché << E riconosco la loro conoscenza e la loro potenza. So molto bene che cosa potrebbero essere capaci di fare. >>
<< Ma… >>
<< … E non intendo il Massacro di cui sono stato testimone. >>
<< E allora spiegami. >> lo invitò Mark << Spiegami che cosa te li fa odiare così tanto. >>
Quella volta, il Salvatore di Artesya chinò il capo, abbandonandolo contro la sporgenza << Ho sempre pensato che i Draghi fossero creature meravigliose… io stesso ho studiato tanto per assumerne la forma e impadronirmi dei loro poteri. Il fuoco… il volo… >> sorrise appena << … e la loro energia. Straordinarie. Assolutamente straordinarie. >>
L’Oscuro Ministro rimase in silenzio, attento ad ogni minima parola del racconto dell’altro.
<< … Verso la fine della Quarta Era… >> iniziò a raccontare << … il Mondo si era riorganizzato abbastanza da poter essere paragonato a quello di oggi. Con leggi e controlli… ma non così avanzato e miscelato con la magia, che finalmente venne allo scoperto. >>
<< Ma la popolazione era divisa tra chi voleva rispettare Gaia e chi esigeva di sfruttarla per superare l’apice dell’evoluzione della tecnologia che, in passato, l’Umanità era riuscita a raggiungere. Così, dopo decenni di sanguinosi conflitti, coloro che credevano che la terra era più importante dei loro bisogni emigrarono ad Occidente e chi credeva nella tecnologia in Oriente… Non credo ti sia mai mostrato, ma la morfologia geologica della mia epoca è assai diversa che quella di oggi: alcune terre si sono inabissate ed altre sono emerse. Il mondo ha ritrovato il proprio equilibrio ed è tornato simile alla già conosciuta Pangea, circondata da isole di modeste dimensioni e con una faglia profonda a dividere i due continenti, ma non per intero. >>
<< Ma il Continente Occidentale aveva bisogno di una Capitale: una città grandiosa che avrebbe potuto conservare le meraviglie del Mondo e trovare il giusto equilibrio con la Natura. Fu così che nacque Artesya, grazie a noi: i quattordici fondatori. Promuovemmo le Scienze e le Arti e tutto ciò che doveva essere il vanto della vita… ci concentrammo a curare Gaia ben oltre le nostre forze e possibilità, antecedendo il suo bisogno al nostro. Ma l’altra parte del mondo non faceva altrettanto, dimenticando gli eventi che avevano portato a tutto quello. E così arrivarono loro… >>
<< Era primavera… e l’intero Occidente stava celebrando Gaia e la Fondazione della Città. >>
Deglutì a fatica.
<< Improvvisamente ci ritrovammo incapaci di gioire e di parlare… volevamo chiedere aiuto, ma non potevamo. E sentivamo male… male da morire… Ci fecero provare ciò che Gaia aveva provato per millenni. E ci condannarono a morte. >>
<< Non ho mai pensato che non avessero ragione. >> disse al Ministro << Sapevo bene che le loro parole erano la più pura verità e nient’altro che la verità. >>
<< Ma vennero a distruggere noi… noi che ci eravamo battuti per lei. Noi che avevamo dedicato la nostra vita ad un equilibrio. Non avevamo dimenticato i nostri fratelli ad Oriente, ma non volevamo batterci con altre guerre… I Divoratori di Mondi apparvero all’improvviso, immensi come palazzi. Perfino più grandi dei giganti! E distrussero tutto… >>
<< Era l’Inferno… >> confidò a Mark con un filo di voce << … l’intera Artesya ci crollava addosso… gente fuori di senno per le strade… ferita e vulnerabile… ustionati dal calore dei loro respiri fino a raggiungere la follia… Distrussero qualsiasi cosa, senza alcuna distinzione. Che fossero animali, piante od esseri umani. Uccisero le fate… gli elfi… gli unicorni… anche le creature che non avevano colpa: dovevano purificare Madre Terra da tutto. La prima cosa che distrussero fu l’Orfanotrofio. >> gli disse con la voce stanca, colma di amarezza e odio << Non potei vederlo ovviamente, lontano com’ero nel Palazzo di Artesya, ma lo sentii… e sentii le loro grida. Non morirono subito. Non glielo concessero. Non lo concessero a nessuno. >>
<< E tu cosa facesti Salvatore di Artesya? >> gli domandò Mark senza farsi sentire da nessun altro.
<< Scesi in battaglia. >> gli rispose l’altro assente, come fosse in trance << Mentre i miei compagni e la mia Famiglia portavano in salvo poco meno di metà della popolazione, quella ancora in vita in tutto il continente, io scesi in battaglia. In guerra contro di loro. >>
<< E come li hai uccisi? >>
<< Sentivo i loro cuori battere… e l’alito della Morte su di me… ma mia Madre era al mio fianco e io ero già morto. Non più Umano da un’eternità… e come tale ribaltai contro di loro l’Inferno a cui ci avevano condannati. Vinsi. Ovviamente. Ma non prima del Sacrificio ci Demetrius. Mi raggiunse il prima possibile per sostenermi: aveva solo diciassette anni all’epoca e morì bruciato vivo dal respiro del più forte di… Loro. Sentii la sua pelle sfrigolare e i suoi guaiti trasformarsi in grida… Non riuscii ad evitarlo. Dovevamo solo trattenerli e poi essere raggiunti dalla nostra Famiglia, ma avevano massacrato parte del suo branco e lui non riusciva a sopportarlo. Non doveva andare così… Mirò ad ucciderli. Ma non ce la fece… Dio… era così giovane… come quei bambini… >>
Una lacrima di caldo sangue gli rigò il volto.
<< Li sterminai tutti, Ministro… senza pietà… ho ancora le mani macchiate del loro sangue e di tutti quelli che non riuscii a salvare… E’ da allora che non riesco a vedere i Draghi… in ogni battito del loro cuore risento loro… loro che, nel vostro futuro, ritorneranno… >>
<< Lo so, lo so che non sono loro e che mai commetterebbero mai un’atrocità simile. >> sussurrò al bambino, reprimendo il proprio rimorso << … Ma prima di convivere con noi, loro servono Gaia. E le sono più devoti di quanto noi, e voi, potremo mai essere con tutta la nostra anima. Non ci furono solo loro, tutti i Draghi ci si rivoltarono contro. E l’Oriente ci negò gli aiuti, l’asilo… non era un problema loro, ci dissero. Perché aiutando Gaia quella era stata la nostra punizione. Punizione che loro non avrebbero mai provato perché l’avrebbero dominata. >>
Una roca risata fuoriuscì dalle sue labbra.

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